di Jerome Kilty
adattamento: Anna Mazzamauro
regia: Pino Strabioli
con Anna Mazzamauro, Corrado Tedeschi
scene: Alessandro Chiti
costumi: Graziella Pera
Roma, Teatro Ghione, dal 18 novembre al 7 dicembre 2008
Dopo il debutto al Teatro Nino Manfredi di Ostia, Caro bugiardo, collaudato in una serie di fortunate repliche al Teatro Ghione di Roma, si appresta ad affrontare una intensa tournèe in tutta la penisola.
Scritta da Jerome Kilty nel 1960, la commedia non ha mai smesso di affascinare e girare il mondo, narrando l'autentica storia d'amore tra l'affermatissimo commediografo americano, George Bernard Shaw, e l'attrice inglese Patrick Campbell, cagionevole di salute, ma dal cuore e temperamento ben saldi.
Racconto delle loro vite, fatto di incanti come di bugie, l'appassionato epistolario, diluito in oltre quarant'anni, è anche una ricostruzione della storia a cavallo fra le due guerre, ma ancor di più incornicia dettagliatamente il mondo del teatro.
Cavallo di battaglia della illustre coppia d'assi, Paolo Stoppa, Rina Morelli e due nudi leggii, dopo una edizione con Lia Tanzi e Giuseppe Piambieri, è toccato all'inedito duo formato da Anna Mazzamauro e Corrado Tedeschi l'arduo compito di confrontarsi con un testo che conosce innumerevoli repliche.
La Mazzamauro ha liberamente adattato il copione, allargando l'omaggio al teatro fino al mestiere stesso dell'attore. Donna dalla personalità prorompente, si accosta al personaggio esprimendone le qualità emotive, evidenziando la confusione tra personaggio e umanità dell'attore. Un continuo rimando di emozioni che le consente di trasformarsi con Corrado Tedeschi gradualmente da uomini contemporanei rispettivamente alla Campbell e a Shaw.
La regia di Pino Strabioli, alla sua quarta esperienza con la Mazzamauro, conferma la complicità di un sodalizio fatto di sguardi e ammiccamenti sensibili, riuscendo con sapienza a prosciugare e ad evidenziare il doppio piano drammaturgico: da una parte la lettura del florilegio epistolare, dall'altra il rito preparatorio che si consuma nei camerini prima dell'andata in scena dello spettacolo di Kilty.
I costumi sono firmati da Graziella Pera, mentre Alessandro Chiti ha disegnato due camerini trasparenti in primo piano che, sul fondo, lasciano intravedere il retro di un sipario di velluto rosso.
Ma ecco il fatidico "Chi è di scena!". E la magia del teatro mette fine a ironiche polemiche piene appunto di bugie. I due attori, di schiena, sono pronti per affrontarsi e affrontare un nuovo pubblico. Davanti a loro si schiude il sipario, mentre alle loro spalle cala il nostro, lasciandoci il poetico riflesso di un incompiuto amore di due destini incrociati.
Cosimo Manicone