da William Shakespeare
regia: Irina Brook
Estate Teatrale Veronese '08 (prima nazionale)
Verona, Corte Mercato Vecchio, 31 luglio, 1, 2 agosto 2008
Peter Brook, smantellando e rimontando nel 1970 il Sogno di Shakespeare in una scatola bianca, sostenne che il testo toccava con delicatezza il problema delle trasformazioni, facendo riflettere sulla natura dell'amore. La figlia Irina Brook ha battezzato l'anno scorso all'Off di Avignone En attendant le songe..., spettacolo che ora, debuttando a "Shakespeare in Verona" dopo un'anteprima a Volterra, mostra una compagine tutta maschile di sei tecnici di teatro alle prese con una clownerie popolare, con una parodia ambulante del Sogno di una notte di mezza estate. Sarà che noi abbiamo in testa sberleffi umani e all-male dei gloriosi Legnanesi, sarà che in Europa il pastiche è un'arte ormai tagliente, sarà che non ci stupiscono gli stura-lavandini, le biciclette rosa, le cipolle della docciaa o i siparietti da comica finale per Piramo e Tisbe. Ma è certo che da una ricerca sugli spazi e sui linguaggi dell'amore nel Sogno, s'è giunti a un carrozzone di macchinisti estemporanei, buontemponi, bravi in qualche slancio di musical, una comicità da fumetto, e l'amore ridotto all'ombra di una caricatura.
Rodolfo Di Giammarco