Quando dal Caos nacque l'Amore
di Michele Mariniello ispirato a "I Miserabili" di Victor Hugo
regia Michele Mariniello
con Sara Drago
sound design Fabrizio Frisan
scene Silvia Cremaschi
consulenza musicale Giancarlo Latina
produzione Il Servo Muto Teatro
Teatro Libero, Milano, dal 18 al 22 febbraio 2018
Una Fantine moderna e rapper al Teatro Libero
E il finale fu lieto? No, nemmeno questo. Fantine, protagonista del romanzo di Victor Hugo a cui si ispira la drammaturgia di Michele Mariniello, diventa, fin dalle prime battute, una ragazzina dei nostri giorni persa fra le disattenzioni di una famiglia sgangherata e la desolazione di una periferia metropolitana. Ne nasce un personaggio investito dal disagio della modernità che possiamo riconoscere bene tra la gioventù che ci passa accanto per strada. Ci sono i dubbi, la difficoltà di compiere una scelta, l'alienazione tra le slot machines di un bar e soprattutto l'angoscia esistenziale in un canto rap (apprezzabile). Sara Drago è tutto questo e di più. La sua Fantine si alterna all'interpretazione di altri personaggi, tra cui il padre e la madre, lungo un piano decisamente inclinato verso una discesa esistenziale senza uscite di emergenza. L'incontro con l'Amore negli occhi di un ragazzo di famiglia benestante sarà solo in apparenza la possibilità di una salvezza. Che si trasformerà ulteriormente in un altro problema: una gravidanza con annesso abbandono del padre. Ma questo è il filo narrativo del romanzo di Hugo. Che possiamo apprezzare o meno. Come possiamo apprezzare o meno la drammaturgia e la regia nella visione di Michele Mariniello. Noi l'abbiamo apprezzata. La Fantine nella visione del giovane autore ha il pregio di contenere i tratti moderni e sociologici di un'esistenza giovanile disperata senza perdere i significati classici e quindi eterni dei "I Miserabili". È questa capacità di unire moderno e classico ad essere un punto di forza di tutta la pièce. Sostenuta da una regia interessante e originale che sa anche sfruttare le proiezioni video per regalarci spunti di riflessioni importanti sulla vita. Forse voler restituirci, in un'ora, un testo dal peso narrativo importante, è un'operazione poco calibrata che avrebbe richiesto più tempo. Forse qualche pausa in più nella costruzione registica dello spettacolo avrebbe dato maggior respiro a un ritmo troppo veloce. Forse due elementi di debolezza che si sono riflessi nell'interpretazione (dell'energica e promettente Sara Drago) a volte, troppo macchiettistica di alcuni personaggi che sarebbero risultati più interessanti con un maggiore approfondimento. Sono questi gli spunti di riflessione su uno spettacolo di buona qualità in cui l'autenticità delle note rap cantate dalla giovane interprete ci chiedono il suo e nostro bisogno d'Amore.
Andrea Pietrantoni