di L. Pirandello
regia di Mario Gaziano, aiuto regia di Maria Grazia Castellana
con la partecipazione di Ilaria Bordenca, Fabrizio Giuliano, Oriana Paolocà, Enzo Rinelladi, Alfio Russo e Angelo Provenzano, Claudia Ciaravella, Luana Gallo, Gioia Lauricella
Collaborazioni Tecniche: Service/Emanuele e Antonio Farruggia, Giovanni Costanza, Enzo Cordaro
Coreografie: Clara Messina e Filippo Randisi
Il Pirandello stable festival di Mario Gaziano, XI Edizione
Caos, Casa si Pirandello ad Agrigento, 8 settembre 2012
La "Favola del figlio cambiato" tra tradizione e leggenda.
La favola del figlio cambiato" di Luigi Pirandello è un'opera raramente rappresentata, ed è stata una occasione unica per gli appassionati del teatro pirandelliano. Scritta intorno al 1932, come libretto per un'opera lirica del maestro Gianfrancesco Malipiero, il testo ha un complesso andamento drammaturgico.
Il regista Mario Gaziano ne ha proposto però un'edizione di circa 1 ora e 15 minuti, tra recitazione, danze e musiche.
Immagini proiettate su uno schermo, una maschera senza espressione, una donna, un felino dagli occhi verdi, ci rimandano alla tradizione popolare e alla leggenda delle donne-madri , private dai loro figlioletti più belli, sottratti dagli spiriti maligni, che li trasportano in altre residenze, anche di ricchi e di re.
Una straordinaria Ilaria Bordenca, la madre, racconta con pathos la tragedia di una madre, che non si rassegnerà mai alla perdita del figlio, dato ad un re, ovviamente ricco e potente. Ma la ricchezza non sarà mai felicità né per la madre, né per il figlio, che, in un intenso monologo finale, sceglierà l'affetto della madre, rinunciando a tutto.
Quattro quadri, intervallati da danze sinuose e coinvolgenti, con le coreografie di Clara Messina e Filippo Randisi dell'Academy Centro Danza di Giusy Liberto
Hanno danzato Filippo Randisi Alessandra Agrò Claudia Frenda Rosaria Piparo Giorgia Notonica Agnese Canicattì Rita Tedesco Orioana e Lorena Crapa.
Un trait d'union nella storia è stato messo in atto da un tragico e comico Fabrizio Giuliano, che ha dato corpo alle riflessioni del pubblico, coinvolto e partecipe.
Diversi e prolungati gli applausi tra i quadri, ma anche spontanei.
Rosanna Bocchieri