creato e diretto da Stefano Monti
drammaturgia: Rocco D'Onghia
scene e costumi: Gian Luca Massiotta
Teatro del Buratto
Milano, Teatro Verdi, dal 20 maggio al 1 giugno 2008
Si è concluso l' interessantissimo Festival internazionale di immagine e figura ideato dal teatro Verdi e il bilancio dal punto di vista qualitativo è più che positivo. Sono state fatte conoscere realtà internazionali importanti come il russo e gogoliano Theatre Potudan, la Familia Floz, con le loro buffe maschere, attoniti e divertentissimi protagonisti del «Ristorante immortale», o la compagnia di Philippe Genty con «Zigmund follies» viaggio di un «io diviso», colto e raffinato sul filo del surreale, per mani, attori e fantasia. A conclusione la compagnia del Buratto propone un suo classico «Fly Butterfly» anch' esso un viaggio questa volta di una bambola-bimba, Butterfly, dall' infanzia verso l' età adulta. Il complesso linguaggio utilizzato in questo affascinante spettacolo scritto da Rocco D' Onghia, coniuga, con ottimi risultati e bell' equilibrio, l' animazione su nero di oggetti, tecnica nella quale la compagnia ha raggiunto altissimi livelli espressivi, con l' impiego di attori e mimi. La strada scelta per raccontare questo itinerario formativo è sottile e carica di risonanze, perché utilizza la metafora del teatro, dell' arte intesa come chiave per aprire la porta della conoscenza di sé. Un viaggio di un lungo e difficile apprendistato e metamorfosi da marionetta-bimba disposta a farsi incantare, a donna consapevole di sé, illuminata dalla luce della conoscenza. Al Teatro Verdi, fino al 1° giugno
Magda Poli