di Luana Rondinelli
con Luana Rondinelli e Giovanna Mangiù
regia di Luana Rondinelli
musiche originali Adriano Dragotta
luci Amedeo Abate
aiuto regia Silvia Bello
produzione Accura Teatro
Messina, Clan Off Teatro 19-20 novembre 2016
Fino a qualche tempo gli omosessuali venivano derisi o segnati a dito. Adesso, dopo che anche nel mostro Paese possono sposarsi, credo che nessuno ci faccia più caso, anche quelle famiglie più retrive del sud Italia che vivevano questo status come se un proprio figlio/a fosse macchiato chissà di quale colpa o malattia, certamente qualcosa da nascondere. Al punto da considerare la pièce di Luana Rondinelli, Giaominazza, in scena al Clan Off Teatro di Messina, come qualcosa di anacronistico o non conforme con i tempi che viviamo. Certamente, l'omosessualità di Giacomina, apostrofata in modo dispregiativo e a cui dà vita Giovanna Mangiù, è vissuta in malo modo, come se si trovasse chiusa in una gabbia da cui vuole fuggire e volare in un'altra città. Sarà la Mariannina della fattucchiera a dare a Giacomina i consigli giusti, a farle vivere il suo amore in piena libertà perché pure i diavoli con l'amore non ci possono, a non sentirsi più guardata di traverso, ad avere rispetto della sua persona e affrontare gli altri con la sicurezza d'una persona normale. Da dietro il suo rotondo tavolinetto con madonnina e palla di falso vetro, gli occhi vispi della cartomante ipnotizzano quelli della ragazzina Giacomina, le danno sorsate di sopravvivenza in un mondo cattivo popolato da cattivi, anche se poi i loro dialoghi virano sui tanti luoghi comuni: il malocchio, i pregiudizi della gggente, il cicaleccio da cortile, lo sparlare di tutto e di tutti, figurarsi poi se qualcuno/a è pure omosessuale. Sembra insomma che questa Giacominazza, nata tre anni fa, possa ritrovarsi in un paesino d'una vecchia guida del Touring della Sicilia.
Gigi Giacobbe