testo e regia di Luana Rondinelli
in scena insieme a Giovanna Mangiù e Silvia Bello
Musiche: Ottoni Animati e Roberta Prestigiacomo
Clan off Teatro di Messina 24 e 25 marzo 2018
Quando c'è molto freddo in Sicilia si dice che passano i taddariti. Un modo, un termine forse d'origine araba, per dire che gli uccelli volano bassi e molto vicino alle Taddrarite di Luana Rondinelli, che è originaria di Marsala, per la quale quei volatili sono dei semplici pipistrelli neri e danno il titolo ad una divertente pièce diretta e interpretata da lei stessa, assieme a Silvia Bello che è di Itàla e Giovanna Mangiù di Catania, nel confortevole spazio del Clan off Teatro di Messina. Tre donne in nero, tre sorelle, tre vedove adesso, con la morte del marito di una delle tre, morto per aver ingerito un mega-cannolo di ricotta guarnito con canditi e scaglie di cioccolato e che adesso giace li per terra dentro una cassa da morto davanti alla moglie Maria (Mangiù) e alle due cognate Rosa (Bello) e Franca (Rondinelli) tutte e tre sedute su tre sedie con rosario in mano di fronte a quella bara, pronte a recitare distrattamente o per convenzione l'ennesima ave maria, per niente piangenti o addolorate, piuttosto libere, finalmente, dai rispettivi padri-padroni che potevano utilizzare i loro corpi come jukebox, prese per giunta pure a botte per futili motivi quando gradiva a quei maschiacci. Parlano le tre donne delle loro vite vissute al buio come quelle delle Taddrarite, accanto a dei bell'imbusti che non sapevano sussurrare la parola "amore", coscienti pure che anche l'acquisto d'un nuovo vestitino o d'un piccolo collo di pelliccia era frutto di faticosi risparmi sulla spesa. Tre eroine dei nostri giorni, tutte e tre molto brave nelle loro espressioni realistiche e ironiche, sbucate fuori quasi da qui film siculi in bianco e nero di Pietro Germi, che con la complicità della veglia notturna hanno modo di vomitare verità vere e tenute nascoste, come la storia d'amore che con discrezione sta vivendo adesso Franca con un nuovo amante, mentre le altre due pare che non disdegnino in futuro d'emulare la sorella. Alle tre aspiranti prefiche in nessun momento esce fuori una lacrima, appaiono piuttosto solidali e strette ognuna nel proprio dolore e alla fine si ritroveranno a sfogliare foto di famiglia col pensiero rivolto alle proprie figlie perché pensino bene con chi si uniranno. Di Luana Rondinelli avevo scritto per Sipario.it un pezzo sulla sua Giacominazza, uno spettacolo messo in scena nello stesso spazio messinese e ruotante attorno all'omosessualità di una ragazza. Adesso questo Taddrarite che ha ricevuto il Premio Roma Fringe Festival 2014 per la migliore drammaturgia, la migliore attrice e il miglior spettacolo è il secondo traguardo per una donna di teatro che a dispetto di quei chirotteri vola alto.
Gigi Giacobbe