di: Michail Bulgakov
Adattamento e regia: Licia Lanera
Interpreti: Licia Lanera e Qzerty
Sound design: Tommaso Qzerty Danisi
Costumi: Sara Cantarone
Maschera: Sarah Vecchietti
Produzione: Compagnia Licia Lanera Bari
Co-produzione: TPE – Teatro Piemonte Europa
Genova, Piazza San Matteo, 8 luglio 2022
Il Festival in una notte d’estate di Lunaria Teatro giunge alla XXV edizione e, sotto la direzione artistica di Daniela Ardini e Giorgio Panni, ha come percorso l’architettura della parola tra città e natura. Una proposta molto interessante viene dalla regia e dall’azione scenica di Licia Lanera. Vincitrice del Premio Ubu nel 2014, l’artista barese ha portato in scena il primo atto di un originale punto di vista della natura umana nella prospettiva di celebri autori russi quali Bulgakov, Čechov e Majakovskij. Il testo di Cuore di cane è il fulcro dello spettacolo portato in scena dalla regista e attrice Licia Lanera e dal musicista Tommaso Qzerty Danisi. La scenografia presenta una porzione di un ricco salotto di inizio ’900; anche gli attori richiamano negli abiti la nobiltà del contesto. Il testo dello spettacolo, ora fedelmente seguito, ora rimodulato dalla fantasia drammaturgica dell’artista, mantiene sempre il tono fantastico e ironico dell’opera bulgakoviana, compresi tutti i sottotesti e le allegorie dell’autore russo. Quello che quindi poteva essere una seria insidia per la regista e attrice si tramuta in una serie di scelte che appaiono vincenti. Il testo di Cuore di Cane ironizza e canzona il mondo borghese moscovita, il comunismo, lo snaturarsi dell’uomo. In effetti lo spettacolo riesce a comunicare in modo convincente questi messaggi. Così come voleva Michail Bulgakov nel suo scritto, lo spettacolo va oltre e si fa assoluto. Scenografia ed abiti potrebbero nelle battute iniziali restringere i campi del luogo e del tempo, ma l'attrice recita indossando una maschera che da una parte ne invecchia i tratti e dall'altro pare suggerire una dimensione eterna delle problematiche umane affrontate. Daniela Ardini, durante la presentazione dello spettacolo, ne parla come di un testo scenico innovativo. Di certo lo spettacolo mantiene questa promessa per la scelta di un testo classico della letteratura russa riletto in una chiave dai tratti stroboscopici ed onirici. Questo tratto è dato dal ruolo, non facile, del musicista elettronico Qzerty e dalla sua consolle da dove provengono studiati riverberi e suoni campionati. A causa dell’acustica di Piazza San Matteo, il suono si fa spesso rimbombante e carico. L’effetto è, a tratti, angosciante e quasi opprimente per l’udito. Di grande impatto, in un testo che ha la presenza di diversi protagonisti, è la scelta di Licia Lanera di interpretare da sola i personaggi dello spettacolo e a dare ad ognuno di loro un’inflessione regionale diversa, così da avvicinarli al pubblico. L’interpretazione dell’artista è mirabile e di forte impatto emotivo, giostrando tra diversi registri e dando ad ognuno di loro il giusto spessore. Il comico, il tragico e il satirico sono presenti e non perdono il ritmo impostato dall'attrice, capace di tenere la scena e recitare da sola un testo impegnativo. Un tale impegno porta ad offrire al pubblico uno spettacolo emozionante ed efficace, che parla della filosofia artistica di Licia Lanera e riscopre, dandogli una nuova vita, un caposaldo della letteratura del ’900.
Gabriele Benelli