di Molière
versione italiana Valerio Magrelli
Regia Massimo Mesciulam
scene e costumi Guido Fiorato
musiche Andrea Nicolini, luci Sandro Sussi
Con Tullio Solenghi, Barbara Moselli, Massimo Cagnina, Maria Basile Scarpetta,
Alex Sassatelli, Angela Ciaburri, Gennaro Apicella, Daniele Madeddu
Produzione Teatro Stabile di Genova
Genova, Teatro della Corte, dal 24 novembre al 06 dicembre 2015
Va in scena la comicità di Molière qui approfondita nei significati sottintesi, il punto è il protagonista George Dandin coinvolto in un tormento da cui non riesce a uscire. Dandin è Tullio Solenghi impegnato a esprimere con la voce, ma soprattutto con il volto fisso in una maschera di stupore e incredulità (occhi spalancati e bocca aperta) la sua confusione per le menzogne rifilategli sui tradimenti della moglie. Esiste il vero e il falso, ma come sottolinea Massimo Mesciulam, esiste anche il "vero costruito" che a Dandin è imposto con autorità nel nome delle convenzioni. La posizione di contadino arricchito e ignorante, soccombente davanti all' alterigia dei nobili suoceri, però squattrinati, Solenghi la manifesta con tutto il corpo curvato sotto il peso del torto subìto. Il senso del comico affiora nelle battute e nel ripetersi delle situazioni e regala risate con il procedere dello spettacolo. Angelique, la moglie, è Barbara Moselli, efficiente in un mix di toni, dalla ribellione al matrimonio impostole dai genitori, alla voglia di evasione sessuale, alla scaltrezza nell'ingannare il marito. Buona la prova degli interpreti, in maggioranza ex allievi della Scuola di Recitazione dello Stabile, si distingue la coppia Massimo Cagnina e Maria Basile Scarpetta, da segnalare la vivacità di Gennaro Apicella, servo di Clitandre – Alex Sassatelli, e della servetta Claudine - Angela Ciaburri. La scena suggerisce una fila di case con porte e passaggi nascosti su cui le luci giocano un ruolo rilevante.
Etta Cascini