liberamente tratto da un testo di Marie Brassard
regia Giuseppe Tesi
con Giulio Maria Corso
e con la partecipazione, in video, di Katia Ricciarelli
al sax Matteo Totaro
scene Alessandro Chiti
luci Roberto Chiti
Teatro Electra Pistoia
Pistoia, Piccolo Teatro Mauro Bolognini 23 marzo 2019
Anche i sogni sognano?
Giulio - Jimmy, attore che sul palcoscenico, magistralmente diretto da Giuseppe Tesi usa il suo corpo scultoreo ad arte, interpreta il suo personaggio a tutto tondo, sfoderando grandi capacità canore e di caricaturista, nonché una innata ecletticità ed una spiccata ironia, da rendere difficile capire dove inizia il personaggio Jimmy e dove l'Attore Giulio Maria Corso.
Egli si impossessa con naturalezza del palcoscenico e dei suoi personaggi, dando l'impressione di non essere solo, il Sax di Matteo Totaro, in sottofondo, scandisce i tempi della commedia con pieni e vuoti, accompagnando i passaggi tra sogno e realtà, una Parigi ed una New York post/ bellica, suonando brani famosi dell'epoca.
Jimmy, in questo gorgheggio danzante, tra sogno e realtà, tra onirico e fantastico, tra sognati e sognanti, riesce a portare il pubblico nel caos, che naturalmente ognuno di noi ha provato, nel passaggio tra sonno e risveglio, quel caos che nella semincoscienza coglie ogni sognante.
Il testo di Marie Brassard si dipana all'interno di queste entrate ed uscite tra sogno del sognante e sogno del sognato, toccando temi importanti e centrali di estrema attualità, come la guerra e le cause di essa, che possono essere di ogni natura, per questo tutto si può tradurre in motivo di guerra, la tolleranza, la vita e la morte, il sogno, il desiderio.
Infatti, Jimmy riveste il prototipo dell'intolleranza verso le diversità, essendo il personaggio del sogno della fantasia erotica omosessuale di un Generale americano, che nella vita rappresenta l'integrità assoluta, intollerante e condannante verso ogni e qualsiasi tipo di ciò che può definirsi trasgressione rispetto ai prototipi sociali e dogmatici delle Società civili.
La separazione tra sogno e realtà è così sottile, che il regista Tesi ha risolto con una soluzione semplice ma efficace, ed usa un sipario trasparente opacizzante, che sale e scende ad intervallare i momenti di interazione con il pubblico, tra realtà e sogno, al quale vengono poste domande atte ad indurre ad un'attenta riflessione.
"Voi siete sognati o sognanti?"
"Attori o spettatori?"
Quindi Jimmy intrappolato nel sogno inconcluso del Generale, saltando da un sogno all'altro di altri sognanti, continua ad avere memoria di essere ancora il barbiere soldato, nonostante negli altri sogni sia ad interpretare altri personaggi, e inizia a sognare di portare a conclusione il sogno interrotto, ed a desiderare di incontrare nuovamente Mitchel il soldato con il quale stava per avere un amore erotico, e soddisfare così il suo profondo desiderio.
Su questo sipario semitrasparente vengono proiettati spezzoni di filmati che cointinuano a giocare tra realtà e sogno, e qui entra in scena la "Madre" interpretata da Katia Ricciarelli, che ci regala un'interpretazione spontanea ed intensa, ma di grande impatto empatico e da grande interprete, come la sua stessa fama la definisce.
Ella ci riporta al tema della tolleranza regalandoci una profonda riflessione, l'accettazione della mancanza d'amore come forma di tolleranza, una forma estrema della tolleranza.
"Che cos'è l'accettazione della mancanza d'amore, se non una forma di tolleranza, estrema sì ma di tolleranza?"
Così questo dramma onirico, ci lascia con queste domande in testa, con la sensazione di non aver compreso fino in fondo, obbligandoci a ripensare e ripassare scena dopo scena, cercando altri possibili risvolti o messaggi che ci possono essere sfuggiti.
Monica Cioni