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KR70M-16-CUTRO - di Saverio La Ruina

"KR70M-16-CUTRO", di Saverio La Ruina "KR70M-16-CUTRO", di Saverio La Ruina

work in progress
di Saverio La Ruina
con Dario De Luca, Cecilia Foti e Saverio La Ruina
produzione Scena Verticale
Milano, Teatro Oscar, dal 2 al 5 maggio 2024.

www.Sipario.it, 3 maggio 2024

KR70M-16 non è solo il titolo di questo spettacolo in divenire; è una “targa” in ricordo di una tragedia. Contiene in sé la provincia in cui è avvenuta, Crotone, il numero dei morti (70), il sesso del protagonista (M) e la sua età (16 anni). Saverio La Ruina, nelle vesti di regista, drammaturgo e attore ci presenta questo lavoro in progress in forma di lettura. Nelle parole dei tre attori in scena che interpretano più personaggi, la cronaca di quel naufragio si mischia all’incontro in un cimitero tra una vittima della migrazione clandestina di quel fatto accaduto e una della shoa. È questo un momento surreale in cui si mettono a confronto due fenomeni che hanno segnato e che stanno segnando la storia dell’uomo nei suoi aspetti più nefasti. Il rimpallo dei morti assurge alla ricerca di un protagonismo disperato dei vinti. Poi, c’è il migrante che ci racconta il momento del naufragio in cui la barca si inabissa e i cadaveri che diventeranno cibo per i pesci, quelli stessi pesci che mangeremo nei nostri piatti. Poi c’è chi è sopravissuto ma non riesce a comunicare con la madre rimasta nel paese di origine. C’è anche spazio per un medico che dialoga con i protagonisti di questo trauma individuale e poi diventato collettivo. Nel finale, vediamo gli attori staccarsi dai leggii per impersonare una donna in burka che abbraccia un bambino davanti al mare. Ci sono tante traiettorie drammaturgiche in KR70M-16. Sono traiettorie, semi che daranno frutti e daranno vita a uno spettacolo che ancora non c’è. Tra i suoi possibili sviluppi, abbiamo trovato interessante il confronto tragico e religioso tra le attraversate della morte in mare e le vittime dell’Olocausto. È un confronto, già visibile nei suoi accenti surreali e ironici di questa lattura, che meriterebbe un maggiore approfondimento. Per ora, resta il ricordo di una tragedia che non si può dimenticare.

Andrea Pietrantoni          

Ultima modifica il Lunedì, 13 Maggio 2024 18:50

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