con: Mariano Arenella e Elena Ferrari
regia: Enrico Petronio
produzione: Cabiria Teatro
Parma, al Teatro del Cerchio per Spazi d’Ozio, 13 giugno 2024
Marta e Luca, lei e lui, fuori e dentro la loro storia d’amore “In macchina” Lui, lei, la macchina: con la voglia di andare e di restare, i sensi di colpa e il piacere che attrae. Che fare? E il marito, i figli, i sensi di colpa? Ma: per una sola sera! Forse anche una settimana: la famiglia è al mare, c’è la sensazione di libertà…E poi però ancora: continuare così, clandestini? Lui non ha legami - e sente di amarla. E’ lei che deve decidere. Si sente divisa, spaventata ma anche piena di vita, di desiderio. Lei si chiama Marta, lui Luca. Anche i nomi, come quanto stanno vivendo, esperienze diffuse. Entrambi hanno un breve monologo in scena. E lei riconosce questa verità: “Le storie d’amore sono tutte uguali, banali, ovvie, naturali. Cioè che le rende speciali, ciascuna diversa, originale, unica…è il fatto che sta accadendo proprio a te” Sì: ma la macchina? Come mai è il terzo personaggio e si trova nel titolo di questo spettacolo di Cabiria Teatro, visto nel nuovo, efficiente ed elegante, Teatro del Cerchio di Parma? Perché Marta e Luca arrivano proprio in auto davanti agli spettatori seduti di fianco all’edificio teatrale, “una zona periferica dove stare tranquilli”, parlare, baciarsi - e magari anche qualcosa di più. Tutto lo spettacolo, protagonisti ben affiatati Elena Ferrari e Mariano Arenella, si svolge fuori/ dentro la macchina, quasi una metafora per quella storia che sin dall’inizio, si era detto (lei aveva detto), che non doveva andare avanti…Come in quella canzone di Mina. “Non insegnarmi un’altra via/ voglio tornare a casa mia”. Uno spettacolo leggero, con alcuni ritorni divertenti, il cane che abbaia, la ricerca delle stelle, vestiti che mutano con le stagioni… Allora quella storia era andata avanti! “Io posso scordarti/ facendo ogni giorno una torta diversa/ Io posso scordarti/ passando le ore a contarmi le dita”: si ascolta a tratti la voce di Ornella Vanoni. Una storia da “canzonetta”? Un po’, certamente, una scelta di poetica, “in macchina”, con leggerezza, con ironia. “Quello che conta nella vita/ È aver qualcosa tra le dita/ E l'entusiasmo di un momento/ Sì, dura un giorno forse cento”. Nel suo monologo Luca riflette sulla condizione dell’essere uomo, anche qui frasi attraversate da lieve umorismo, forse solo in parte consapevole. Ma: come finisce “In macchina”? Marta si farà riaccompagnare al parcheggio, per poi rientrare in famiglia? Come termina la canzone di Mina? <Amore no, non hai capito/ Se te ne vai, portami via/ Io non ci torno a casa mia…>. Tanti applausi per “In macchina”, tra gli spettacoli della prima settimana del fitto programma Spazi d’Ozio, la stagione estiva del Teatro del Cerchio, XI edizione, che prosegue fino al 27 luglio. https://www.teatrodelcerchio.it/spazi-dozio-rassegna/ Valeria Ottolenghi
Con Cabiria Teatro, interpreti Elena Ferrari e Mariano Arenella, regia di Enrico Petronio
A Parma, al Teatro del Cerchio nell’ambito della fitta rassegna Spazi d’Ozio