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IFIGENIA IN AULIDE - regia Federico Tiezzi


"Ifigenia in Aulide", regia Federico Tiezzi
 "Ifigenia in Aulide", regia Federico Tiezzi


di Euripide

Traduzione Giulio Guidorizzi

Regia Federico Tiezzi

Scene Pier Paolo Bisleri
, Costumi Giovanna Buzzi
, Assistente costumista Ambra Schumacher

Musiche Francesca Della Monica, Ernani Maletta

Consulenza musicale Sandro Lombardi

Regista assistente Giovanni Scandella
, Assistente alla regia Stefano Puglisi

Progetto luci Gianni Pollini
, Progetto audio Vincenzo Quadarella

Costumista assistente e responsabile sartoria Marcella Salvo

Responsabile trucco e parrucco Aldo Caldarella

PERSONAGGI E INTERPRETI: (o.a.)

Agamennone Sebastiano Lo Monaco

Vecchio Gianni Salvo

Corifee Francesca Ciocchetti, Deborah Zuin

Menelao Francesco Colella

Clitemnestra Elena Ghiaurov

Ifigenia Lucia Lavia

Achille Raffaele Esposito

Araldo Turi Moricca

Musicista Giorgio Rizzo

Oreste bambino

Accademia d'Arte del Dramma Antico, sezione Scuola di Teatro "Giusto Monaco":

Coro donne Alice Canzonieri, Martina Cassenti, Federica Cavallaro, Aurora Cimino,
Eleonora De Luca, Valentina Elia, Roberta Giordano, Deborah Iannotta,
 Clara Ingargiola, Laura Ingiulla, Virginia La Tella, Anita Martorana,
 Maddalena Serratore, Cinzia Coniglione, Sabrina Sproviero, Giulia Valentini, 
Arianna Vinci, Rossella Zagami, Claudia Zappia

Coro uomini Gianluca Ariemma, Valerio Aulicino, Dario Battaglia,
 Alessandro Burzotta, Nicasio Ruggero Catanese,
 Dario Fini, Marcello Gravina, Ivan Graziano, Riccardo Masi, Vincenzo Paterna,
Vladimir Randazzo, Sebastiano Tinè

Costumi Laboratorio di sartoria Fondazione Inda Onlus

Scenografie Laboratorio di scenografia Fondazione Inda Onlus
51° Ciclo di Rappresentazioni Classiche Teatro Greco di Siracusa, 15 maggio - 28 giugno 2015

www.Sipario.it, 29 giugno 2015

"Corri vecchio ad Argo..."
Una scena caratterizzata dalla sabbia rossa, da un tempio, un cavallo alato, tre galee, un elemento del mito e personaggi, che si avvicendano e colpiscono per la loro ottima interpretazione, da quella di Sebastiano Lo Monaco e Gianni Salvo a quella di Clitemnestra e del coro che si staglia nella scena come le figure immaginarie di Chagalll con gli abiti tradizionali e gli elementi provenienti dal mondo rurale e contadino.
Questa in breve la storia:
"All'inizio della tragedia il re racconta a un vecchio servo che la dea Artemide, adirata con i Greci, blocca la flotta con una bonaccia e che l'indovino Calcante ha annunciato che per placare la collera della dea è necessario sacrificare Ifigenia, figlia di Agamennone.   Agamennone ha mandato una lettera per fare giungere la figlia in Aulide con in pretesto di darla in sposa ad Achille, ma poi si è pentito e vorrebbe che il vecchio portasse un messaggio segreto alla sua famiglia dicendo di tornare indietro.  La lettera però viene intercettata da Menelao e a ciò segue un violento alterco tra lui e Agamennone, interrotto da un messaggero che annuncia l'arrivo di Ifigenia in compagnia della madre Clitemnestra.  Agamennone non ha il coraggio di rivelare alle due donne la terribile verità,  ma Clitemnestra la scopre casualmente attraverso le parole di Achille.  Anche Achille, nel vedere che il suo nome era stato usato per un atto tanto infame, s'infuria e proclama di voler difendere la ragazza.  Scoperto l'inganno, Clitemnestra affronta il marito biasimandolo aspramente,  mentre Ifigenia chiede pietà con parole toccanti. Agamennone però è irremovibile: il sacrificio si dovrà fare per ragion di stato.  Anche Achille, tornato dall'accampamento,  conferma  la terribile notizia: ha tentato di parlare in favore della ragazza, ma la sua voce è stata soffocata dalle grida dell'assemblea e lui stesso ha corso il rischio di essere linciato.  Tuttavia, promette di imbracciare le armi per difendere Ifigenia.   Nel vedere l'importanza che la spedizione ricopre per i greci e per evitare uno spargimento di sangue tra l'esercito, Ifigenia cambia improvvisamente atteggiamento e offre volontariamente la propria vita, calmando la madre e respingendo l'aiuto di Achille. Così si avvia al sacrificio con coraggio, lasciando la madre sprofondata nella sua disperazione. Poco dopo arriva un messaggero che riferisce il miracolo: proprio quando il sacrificio stava per compiersi, Artemide ha salvato Ifigenia facendola sparire e mettendo una cerva al suo posto sull'altare. ll vento torna a spirare, la flotta può finalmente salpare verso Troia. Clitemnestra sospetta che il racconto del messaggero sia un sotterfugio per placare il suo dolore, mentre Agamennone parte per la guerra pieno di speranze".
Ci colpiscono oltre alle interpretazioni le musiche e i costumi sobri e leggendari, che danno sia solennità sia leggerezza all'insieme, senza mai scadere in rivisitazioni fintamente moderne!
In un'atmosfera solenne e sacrale, il pubblico ancora una volta è stato parte viva de di un luogo e di una tragedia dimenticando ogni realtà contingente. Questo ha applaudito a più riprese durante e alla fine ripetutamente non mostrando mai segni di stanchezza alcuna.
Fu rappresentata per la prima volta in Macedonia tra il 407 e il 404 a.C. e poi, postuma,  al teatro di Dioniso di Atene nel 403 a.C. a cura del figlio del poeta, Euripide il Giovane.

Rosanna Bocchieri

Ultima modifica il Venerdì, 03 Luglio 2015 22:29

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