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LADY MACBETH - regia Sasà Neri

"Lady Macbeth", regia Sasà Neri "Lady Macbeth", regia Sasà Neri

da William Shakespeare
Regia di Sasà Neri
Interpreti: Giada Alimandi, Erminio Bevilacqua, Marco Blandina, Marina Cacciola, Giacomo Cimino,
Rosario Cipriano, Anna Curcuruto, Valentino Donato, Maria Ferlazzo, Beatrice Gensabella, Betta Gugliandolo,
Alice Ingegneri, Eleonora Mondello, Ninetta Napoli, Viviano Romano, Simone Siclari, Serena Spartà
Produzione: EsosTheatre. Teatro degli Esoscheletri
La Luna Obliqua Teatro - Messina 7 agosto 2022

www.Sipario.it, 9 agosto 2022

Dopo l’Amleto e il Romeo e Giulietta Sasà Neri torna per la terza volta a Shakespeare facendo a pezzetti il Macbeth o meglio Lady Macbeth mettendola in scena nel proprio spazio di Via Garibaldi, all’interno d’un labirintico cantinato cui ha dato il nome di Luna Obliqua ad un passo della Passeggiata a mare e dalla copia dello scultoreo Nettuno del Montorsoli avendo alle spalle il bel palazzo della Prefettura. Anche qui una ventina di giovani protagonisti agghindati come dei punk dai volti dipinti di bianco contornati da segni o simboli caratterizzanti, somiglianti a volte a quelle statuine di cera del Musée Grévin di Parigi che per incanto si muovono qui strisciando o a stretto contatto con gli spettatori, quasi presi per mano e condotti in una prima sala tra i suoni vocali e piccoli brani della tragedia che la mente poi ricompone. Ciò che rende singolare questo spettacolo è che tutti i personaggi (anche le cinque Lady Macbeth e le due Lady Macduff) oltre a chiamarsi col proprio nome si caratterizzano per un epiteto che li accompagna. Così, al Macbeth listato di nero di Giacomo Cimino calza a perfezione la parola Dissociazione, manifestata in particolare dopo l’uccisione del re Duncan=Delirio (Marco Blandina) e dell’amico Banquo=Allucinazione (Rosario Cipriano). Delitti che il futuro thane di Cawdor nonché re di Scozia mette in atto con la di lui Lady sanguinaria, che a seconda dei vari momenti dello spettacolo cambierà nome e atteggiamento. Così avremo l’Assenza con Giada Alimandi, l’Innocenza con Anna Curcuruto, l’Anomia con Betta Gugliandolo, la Colpa con Alice Ingegneri, la Paura con Ninetta Napoli: segni psicologici che la condurranno alla fine alla pazzia e a togliersi la vita. Ma le secchiate di sangue di sangue non si fermano qui, perché Macbeth non riuscendo ad uccidere il thane di Fife, Macduff=Nemesi (Simone Siclari), farà assassinare sua moglie in doppio, una apostrofata come Ottundimento (Maria Ferlazzo) e la seconda come Amnesia. (Serena Spartà). Accanto alle tre streghe dell’inizio del dramma, soprannominate Ambizione (Marina Cacciola), Isteria (Beatrice Gensabella), Panico (Eleonora Mondello), vi figurano l’Intrusività di Ecate (Viviana Romano) col viso tutto dipinto di nero e il figlio di Banquo, Fleante=Sconnessione (Erminio Bevilacqua). Macbeth per quanto abbia il cervello pieno di scorpioni riuscirà a pronunciare una delle più belle frasi del teatro shakespeariano: «spengiti, spengiti breve candela! La vita non è che un'ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si agita, sulla scena del mondo, per la sua ora, e poi non se ne parla più; una favola raccontata da un idiota, piena di rumore e di furore, che non significa nulla». Trovo strano, e non è la prima volta, che Quentin Tarantino non abbia fatto mai un film da questa tragedia ricca di morti ammazzati dove il sangue scorre a fiume sino alla fine, allorquando Macduff ucciderà Macbeth e uno dei due figli di Duncan, Malcolm= Depressione (Valentino Donato) diventerà re di Scozia. Lo spettacolo si snoda attraverso altre due stanze con gli spettatori seduti o all’in piedi, invitati a volte danzare con alcuni protagonisti, mentre su una parete scorrono immagini di quanto accade accompagnate con le musiche d’un antico canto gaelico e in chiusura abbracciati tutti dalle musiche della bellissima canzone resa celebre da Luis Armstrong, What a Wonderful World dai toni ottimistici e rilassati, un invito quasi alla scoperta del piacere della vita che esalta la bellezza del mondo e della diversità fra i popoli, oltre a costituire un invito a non diffidare del futuro.

Gigi Giacobbe

Ultima modifica il Venerdì, 12 Agosto 2022 09:52

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