di Mariangela Gualtieri
regia, scena luci di Cesare Ronconi
con Mariangela Gualtieri, Dario Giovannini, Muna Mussie
musiche dal vivo di Dario Giovannini
ricerca suoni di Luca Fusconi, Dario Giovannini, Cesare Ronconi
ricerca e video proiezioni di Simona Diacci
abiti Malloni
oggetti di scena Patrizia Izzo
produzione Teatro della Valdoca, Teatro delle Passioni (Modena). Stagione 2007
«Nascete ancora, cuccioli. Restate. Siate. Salvate. Giurate. Siate. Siate. Siate», è una preghiera quella che mariangela Gualtieri esprime in Sermone ai cuccioli della mia specie, uno dei testi che compone Misterioso concerto insieme a liriche tratte dalla raccolta Senza polvere senza peso e Paesaggio con fratello rotto. Considerare Misterioso concerto una sorta di recital poetico sarebbe riduttivo; infatti c’è di più di una messa in voce degli splendidi versi di Mariangela Gualtieri, c’è la prosecuzione coerente e rigorosa degli stretti e sottili legami fra parola, gesto e musica che il Teatro della Valdoca porta avanti, spettacolo dopo spettacolo. Ecco allora che l’approccio a Misterioso concerto è un approccio rituale, affidato alla presenza di Muna Mussie angelo nero dall’inquietate aspetto androgino, all’officiante Mariangela Gualtieri che dà voce e corpo ai suoi versi nelle vesti di un viandante che s’appoggia a due flessuosi bastoni, sostegno e armi per la faticosa salita della ricerca di senso in un mondo impazzito. A dialogare con Mariangela Gualtieri è il pianista e compositore Dario Giovannini, il tutto incorniciato dalle proiezioni che sono parti del ‘dialogo’ sereno e sofferto fra musica, parola, gesto e l’attenzione emotiva dello spettatore.
L’esito di Misterioso concerto è un viaggio etico alla ricerca di una speranza, di una via di salvezza che ci pulisca dallo sporco del mondo che salvi e purifichi. Questa tensione è tensione alla bellezza, una bellezza scontrosa che non si limita ad appagare l’occhio, ma lo interroga, lascia varchi di buio nella fame di luce e di verità di un mondo allo sbando. Con Misterioso concerto si conferma – se possibile – l’afflato filosofico, di pensiero del Teatro della Valdoca e allora Misterioso concerto non può essere solo un recital di poesie, è qualcosa di più: è il desiderio di spalancarsi al divenire, la voglia di interrogarsi sul mondo e di cambiarlo con l’azione che trasvaluta dell’arte e del teatro. Mariangela Gualtieri è strepitosa, intensa nel dare voce e carne alle sue parole, è poesia incarnata che si rivolge al coro muto degli spettatori, ma pur sempre un coro che segue l’itinerario del viandante-poeta lungo il crinale di un mondo in cerca di salvezza, una salvezza che non può venire che dalla bellezza.
Nicola Arrigoni