di Csaba Székely
regia di Beppe Rosso
con Beppe Rosso, Lorenzo Bartoli e Annamaria Troisi
scene e light design a cura di Lucio Diana
ambientazioni sonore di Guglielmo Diana
aiuto regia di Thea Dellavalle
collaborazione drammaturgica di Debora Milone
Produzione ACTI Teatri Indipendenti
Debutto nazionale 5 novembre 2019 San Pietro in Vincoli Zona Teatro Torino
Una pièce affilata come il bisturi di cui si servirà magistralmente il colonnello, protagonista di Non mi pento di niente del drammaturgo romeno Csaba Székely. Teso, sorprendente, serrato nei ritmi, rotondo nei personaggi empatici e verosimili, un dramma che svela, coinvolge, avvince, turba e come tutta la letteratura teatrale di qualità contribuisce a rendere più piena la vita. Beppe Rosso, direttore artistico, attore e regista di Acti Teatri Indipendenti è un segugio di drammaturgia internazionale, la fiuta, la cerca, la prova, importando in Italia autrici e autori qui misconosciuti ma meritatamente famosi altrove. Il pluripremiato Székely ha redatto una storia a tre su un ex colonnello della Securitate, la polizia del regime comunista, vittima di un ricatto. L'ex graduato ha torturato e ucciso e non si pente perché ogni sua azione è stata frutto di un ideale, tant'è che ha rifiutato la pensione d'oro che l'ex regime riconosceva ai suoi combattenti. Il colonnello dichiara orgoglioso di aver agito eseguendo degli ordini e seguendo un'ideologia che gli corrispondeva. Poi il tempo e l'uomo sono cambiati. Abita da solo, la figlia si è allontanata quando ha saputo qual era il suo vero lavoro, al piano di sopra però c'è una famiglia composta da un padre e marito manesco e dalle sue vittime, moglie e figlia adolescente. Un comportamento, quello dell'uomo, che indigna l'ex militare. La ragazza diventa sua amica, passano il tempo insieme, giocano a scarabeo, chiacchierano, si affezionano. Però il passato ritorna e un affiliato degli attuali servizi segreti lo cerca perché serve qualcuno fuori dai giochi per un servizio vecchio stile. La descrizione della trama va necessariamente sospesa per non inficiare la fruizione della pièce, davvero ben recitata da Annamaria Troisi, Lorenzo Bartoli, Beppe Rosso che ha firmato anche la regia, mentre scene, essenziali ed evocative e light designer sono di Lucio Diana. Lo spettacolo apre squarci di consapevolezza nella fumosa cortina dei governi nazionali, talora chiare dittature, talaltra democrazie a intermittenza.
Maura Sesia