drammaturgia di Mario Gelardi e Roberto Saviano
con Vincenzo Antonucci, Luigi Bignone, Carlo Caracciolo, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude, Enrico Maria Pacini
regia di Mario Gelardi
collaborazione alle regia Carlo Caracciolo
aiuto regia Irene Grasso
scene Armando Alovisi
, costumi 0770
musiche Tommy Grieco,
luci Paco Summonte
foto di scena Cesare Abbate
progetto grafico Luciano Correale
responsabile di produzione Luigi Marsano
un progetto Nuovo Teatro Sanità
produzione Mismaonda in collaborazione con Marche Teatro
Napoli, Nuovo Teatro Sanità dal 19 al 30 aprile 2017
La "paranza" è una parola musicale, che mette allegria perché sa di festa. In effetti, risalendo al significato in dialetto napoletano, si arriva dritti all'affascinante mondo della pesca, della cultura ittica e culinaria che contribuiscono a rendere Napoli una città pittoresca, carica di profumi e sapori.
Ma paranza oggi è anche l'espressione gergale utilizzata per indicare le bande malavitose: quelle che si fanno la guerra per il controllo delle basi di spaccio e dei quartieri. Un microcosmo di inaudita violenza che Roberto Saviano ha svelato al grande pubblico nel romanzo La paranza dei bambini e, insieme a Mario Gelardi, adattato alle scene del Nuovo Teatro Sanità. La stessa, emblematica location scelta per la presentazione del libro lo scorso novembre.
Lo spettacolo, che ha debuttato mercoledì 19, è il coronamento di un percorso condiviso. Saviano e Gelardi hanno già collaborato alla trasposizione in palcoscenico di Gomorra. Ed ora rieccoli insieme nel rappresentare il nuovo capitolo di una guerra che purtroppo non si arresta: facendo morti e insanguinando strade; terrorizzando le mamme, i bambini e i commercianti, che in posti come il quartiere Sanità inseguono il sogno della tranquillità.
La paranza dei bambini, in anteprima fino al 30 aprile (in attesa del debutto nazionale a Spoleto Festival dei Due Mondi il 1 e 2 luglio) è uno spettacolo corale, fisico ed energico, perché si avvale di presenze sceniche di grande prestanza: oltre a Carlo Caracciolo - che firma la regia con Gelardi -, Luigi Bignone, Antimo Casertano, Riccardo Ciccarelli, più il gruppo della compagnia giovane ntS', Vincenzo Antonucci, Mariano Coletti, Giampiero de Concilio, Simone Fiorillo, Carlo Geltrude ed Enrico Maria Pacini.
Non tutti possono entrare nella paranza, una specie di "onorata società" che si basa su regole precise. Chi decide è il capo, mentre gli altri sostengono. Un patto di sangue, sangue e violenza, per il controllo della droga, del quartiere, della città. La paranza cresce in coraggio e spregiudicatezza, senza guardare in faccia a nessuno. Il solo modo di guadagnarsi il rispetto è incutere timore. Così, il pesce grande mangia il pesce piccolo.
Una paranza senza regole né armi è soltanto una paranza di bambini, mentre chi fa fuoco controlla, minaccia, comanda. Le mani giovani, ovviamente, vanno più veloci nel premere il grilletto.
La paranza dei bambini è un testo di indiscutibile valore civile: ancora un documento veritiero, una testimonianza realista dalla penna coraggiosa di Roberto Saviano. Nel contempo, lo spettacolo del Nuovo Teatro Sanità è un impegno nei confronti del quartiere e della città che meritano di riscattarsi attraverso la presa di coscienza; l'ennesima, matura prova artistica di una squadra che ormai è consolidata realtà culturale. Su Napoli e non solo.
Giovanni Luca Montanino