Format Do not disturb -
di Claudio Finelli e Mario Gelardi
con Mariano Gallo (Priscilla), Francesco Ferrante e Nello Provenzano
regia Mario Gelardi
costumi Rachele Nuzzo
organizzazione Chiara Pastore e Roberta De Pasquale
ufficio stampa Milena Cozzolino
foto Stefano Assom
una produzione nuovo teatro Sanità e mobilità delle arti
hotel palazzo Caracciolo 25-26 novembre Napoli
La curiosità che tutto muove. Ancora un successo per il format Do not disturb firmato da Claudio Finelli e Mario Gelardi andato in scena, per la prima volta, all’hotel Palazzo Caracciolo di Napoli con Mariano Gallo Priscilla protagonista. Roberta D’Agostino
E torna la curiosità dell'essere umano, cosa c'è di più bello di ‘spiare’ in una camera d’albergo una Drag Queen?
Due incontri ed un intermezzo compongono lo spettacolo. Nel primo “‘Nziria” Mariano si confronta con Francesco e nel farlo racconta quanto sia difficile pe un artista confrontarsi ogni giorno con il proprio doppio. Grazie alla solida scrittura di Gelardi Gallo racconta il suo mondo con ironia. Nel camerino prima di salire sul palco Mariano riceve Francesco (Francesco Ferrante) uno dei suoi ballerini che ha preso la ‘nziria, il capriccio, la fissazione, di diventare anche lui una Drag Queen. Mariano è prodigo di consigli ma anche di rimproveri per mettere in guardia Francesco da una scelta dettata dalla smania, dalla ‘nziria appunto, piuttosto che dall' amore e dalla passione. Non sono solo questo: Francesco e Mariano sono molto di più, questione di famiglia che si affacciano nel racconto e invadono la stanza. Il tono resta sempre comico ed i due sono abili a tenere desta l’attenzione tra un risata e un’altra. Ma c'è una estrema profondità in ogni cambio tono, in ogni parola, in ogni sguardo tra i due e dei due. Quanto è vero che in ogni artista vive l’uomo che ha una sua vita con tutto quello che comporta.
Nel secondo episodio “A ‘nziria” Mariano accoglie nel suo camerino il fratello (Nello Provenzano). È una visita sgradita perché porta con sé le tracce pesanti della sua infanzia. Una famiglia camorrista dove la violenza fa scuola e dove non si può accettare l'omosessualità. Ancora meno può esistere, in un mondo fatto di violenze, soprusi regole, l’amore tra di uomini. Il dialogo è pieno di astio, i due si confrontano con violenza ed entrambi gli attori appaiono maestri nel mettere fuori questo odio. Ma c'è tanto di più dietro quei toni duri, quella impossibilità al dialogo, c’è una verità ancora più brutta che riguarda sempre la famiglia.
Ritmo serrati, passaggi veloci, i due attori giganteggiano nei loro passaggi mostrando la totale padronanza della scena. Non solo spietatezza ed odio ma anche tanti momenti in cui i due si interrogano sul loro passato e scoprono di dipendere ancora tanto da quello che è stato. Mariano ha amato alla follia Andrea, appartenente anche lui a una famiglia camorrista che è stato ucciso da suo fratello ma per 'ordine' dei parenti di Andrea che non potevano accettare un foglio gay.
Tutti bravi gli attori, supportati da una ottima sceneggiatura, ma Mariano Gallo è uno straordinario interpreti capace di mille sfumature differenti e soprattutto sempre convincente e centrato nel suo personaggio.
Un affascinante viaggio nel mondo degli artisti e del loro doppio da non perdere.