di Alessandro Albertin
Regia: Michela Ottolini
Disegno luci: Emanuele Lepore
Interprete: Alessandro Albertin
Produzione: Teatro de Gli Incamminati, Teatro di Roma.
Genova, Teatro dell'Archivolto, 28 febbraio e 1 marzo 2018
Grande successo di pubblico al Teatro dell'Archivolto per il monologo Perlasca: il coraggio di dire no. L'attore padovano Alessandro Albertin ha portato in scena uno spettacolo rodato e oramai, ancora più che nelle sue corde di attore, parte vitale della sua sensibilità artistica e umana. In una scenografia totalmente sgombra di elementi in vista, se non due cubi neri che fungono da seduta e da elementi drammaturgici, l'attore domina lo spazio e la vista di tutta la scena. Il bravissimo Albertin dà voce a Giorgio Perlasca, l'imprenditore padovano che in terra di Ungheria negli anni '40 è passato alla storia come lo "Schindler italiano", oltre ad un insieme di personaggi che solo all'apparenza sembrano di contorno. L'attore non solo muta abilmente voce, accento e timbro vocale, ma evoca con i gesti e le posture del corpo tutto l'insieme delle figure che ruotano attorno al personaggio principale. Tale è la forza e la passione messe in scena dall'attore nell'interpretare queste figure, che queste quasi emergono come immagini dinamiche che si sovrappongono alla figura dell'attore. L'impegno di Albertin fa sì che il monologo si trasfiguri come uno spettacolo corale. La voce e il gesto raddoppiano, triplicano in un'unica battuta e innalzano continuamente il livello di qualità dello spettacolo, mantenendo sempre in primo piano la finalità di memoria storica. È l'azione, che ibrida voce e gesto, la cifra e il cardine attorno al quale ruota Perlasca: il coraggio di dire no. È questa un'azione scenica dinamica, intensa, forte e sanguigna, dove l'attore rende fisica la parola e la incarna con muscoli e nervi. L'effetto è di coinvolgimento emotivo e di commozione da parte del pubblico oltre che dall'attore stesso. La storia di Giorgio Perlasca è storia comune e riverbera nel presente e nel momento attuale, così che Albertin quasi crea e dirige il flusso di queste emozioni in maniera circolare tra palcoscenico e pubblico. Tecnicamente Albertin raggiunge vette altissime di qualità attoriali e proprio l'emozione che riesce a vivere e a far vivere al pubblico si realizza come un punto di eccellenza. L'attore è padrone della scena e dello spazio in vista e non in vista, utilizzando le tre dimensioni del palco per evocare continui ambienti chiusi e aperti e soprattutto personaggi che emergono con caratteristiche e dettagli particolari. Perlasca: il coraggio di dire no è la creatura di Albertin che l'attore offre in scena con commozione, generosità e un affetto straordinari.
Gabriele Benelli