di Paolo Nani e Valentino Dragano
Regia: Giorgio Gallione
Scene: Julie Forchhammer
Costumi: Julie Forchhammer
Interpreti: Paolo Nani
Produzione: Paolo Nani Teater e Carte Blanche (Danimarca)
Genova, Teatro dell'Archivolto, dal 4 al 5 marzo 2016
Paolo Nani ha portato al Teatro Archivolto di Genova uno dei più riusciti spettacoli di teatro fisico. Frutto di una grande padronanza dell'arte scenica, Piccole catastrofi è uno spettacolo che, oltre l'immagine clownesca di un personaggio alle prese con un serioso e improbabile allestimento tragico, sottende il senso di sacrificio e della risolutezza dell'animo umano. Paolo Nani è in scena con parrucca, vestito e naso da clown, dando quindi subito una sottolineatura decisa ad una azione scenica improntata a comiche tipiche del cinema muto. Non manca quindi il divertimento, con tutta una serie di gags e trovate che invitano alla risata liberatoria. La scenografia è costituita da pile di scatole e una cassa. Una scenografia che Paolo Nani trasforma in continuazione come supporto alla sua azione scenica. Inconvenienti, scivoloni, guasti tecnici: tutto concorre a intrattenere il pubblico e a condurlo in una dimensione quasi infantile del riso. Questo accade fino al momento nel quale il clown rovescia la situazione e l'atmosfera si fa carica di emotività e poesia. In una danza finale sfrenata avviene la scoperta dell'equilibrio e la vittoria sulle difficoltà. In mezzo alla distruzione della scena, che crolla e va in pezzi, trionfa la figura dell'attore che si libera come i palloncini che escono dalle scatole. Il testo di Piccole Catastrofi è sostenuto dal ritmo sfrenato che Paolo Nani sostiene con bravura per tutta la durata dello spettacolo. Merito che va condiviso con la presenza alla regia di un sempre più bravo Giorgio Gallione. L'attore è da solo sul palco a interagire con scenografia, pubblico e un tecnico del quale udiamo solo la voce, mentre plasma con mimica, voci, suoni e gesti un intero mondo di immagini. Il pubblico acclama Paolo Nani come protagonista di questa delicata riflessione sulla vita e sul teatro.
Gabriele Benelli