Regia di Jurij Ferrini
con Jurij Ferrini, Fulvio Pepe, Isabella Macchi, Eva Cambiale
Progetto U.R.T – Compagnia Jurij Ferrini
con il sostegno del Festival Internazionale di Andria Castel dei Mondi e in collaborazione con il Centro Teatrale MaMiMò di Reggio Emilia
Teatro Arlecchino, Voghera 22 Novembre 2012
A Voghera, un paese in provincia di Pavia a pochi km da Milano, il Teatro Arlecchino negli anni '70 ha ospitato gli istrionici Dario Fo e Giorgio Gaber; dopo anni di disuso, nel 2008 è stato preso in gestione da una giovanissima direttrice artistica, appena ventottenne; su di lei è stata posta molta fiducia da parte dei responsabili amministrativi della Soms, Società Operaia di Mutuo Soccorso che dal 1851 si occupa del teatro.
I risultati sono tangibili. Elisa Binda è riuscita a prendere per mano lo spettatore e a fargli assaporare una tipologia di rappresentazione impostata su una poetica di ricerca e professionalità.
Nelle ultime stagioni gli abbonati del teatro Arlecchino hanno potuto assistere agli spettacoli di Paolo Rossi, Antonio Latella ("che ha contato 400 biglietti - dice E. Binda - in una città dove anni prima era stata chiamata una partecipante del Grande Fratello"), Anna Bonaiuto, Ottavia Piccolo, gli attori di Gomorra, l'Atir, il gruppo dell'Out Off con il regista Lorenzo Loris, Davide Enia e molti altri.
Non sono state poche le difficoltà per garantire agli spettatori di Voghera un certo teatro, ma il principio che porta avanti il lavoro di "A Porte Aperte" è che "il pubblico deve essere trattato con dignità, tutto è importante per noi, se no non possiamo pretendere che lo sia per gli altri", spiega la direttrice artistica.
La stagione 2012/2013 è iniziata con Rodaggio Matrimoniale per la regia di Jurij Ferrini, dedicato a Flavia Tolnay, rappresentante italiana degli eredi di Tennessee Williams, prematuramente scomparsa; una drammaturgia inedita mai rappresentata in Italia che vede anche il ricongiungimento artistico, dopo 14 anni, tra il regista e il suo allievo di palco Fulvio Pepe, storico attore anche di Valerio Binasco. L'alchimia che esiste nel gruppo è evidente e ben si presta a questa commedia inconsueta, amara e a lieto fine.
I copioni alla mano, le didascalie dichiarate, le porte removibili che conducono alla cucina o alla stanza da letto. Un camino e i lampadari imponenti, insieme alla neve che non esiste, nemmeno sotto le sembianze di un effetto scenico, sono raccontati in modo esplicito, come a strizzare l'occhio allo spettatore, definendo una fedeltà all'opera onesta, non a tutti i costi, ma che vuole essere credibile, in un qui ed ora che ricorre ad elementi scenografici semplici.
Ci troviamo nel giorno della vigilia di Natale a casa di Ralph Bates: a disturbare la sua solitudine arriva una giovane coppia di sposi (Ralph è appena stato lasciato dalla moglie, scappata di casa con il figlio che sta crescendo - a detta del marito - come una ragazzina tra bambole e fiocchetti): George, amico di Ralph, lascia la moglie Isabel appena sposata sull'uscio di Ralph e vola via su di una limousine dalle sembianze funeree. Isabel trova in Ralph un confidente speciale, nonché un uomo attraente che potrebbe sciogliere la sua rigidezza di donna acerba, ma tra i due l'idillio viene spezzato dal ritorno del giovane marito.
La coppia sperimenta un periodo di rodaggio matrimoniale tra bisticci e incomprensioni che sono lo specchio dell'altra coppia più matura: i coniugi Bates. Un divertente viaggio interiore dalle sfaccettature delicate che definisce l'amore e suoi compromessi.
Antonella Vercesi