di Dario Tomasello
regia Vincenzo Tripodo
con Cecilia Foti, Giada Vadalà e Ivana Zimbaro
produzione di Gigi Spedale per l'Associazione Querelle: aiuto regia Vincenza Di Vita e Nunzia Lo Presti; scene di Gigi Spedale; costumi di Letteria Pispisa per Maison Studio e Angelica Oliva; video di Michele Nicoletti; luci di Gianmarco Vetrano; grafica di Tonino Donato.
Sala Laudamo, Messina, dal 10 al 12 febbraio 2012
MESSINA (gi.gi.).- Tre donne, ai giorni nostri, all'interno d'un salone arredato da Gigi Spedale con due sdraio, un'amaca e una piantana luminosa. Angela (Ivana Zimbaro) è una ninfomane che non lo dà a vedere, è agghindata con lunga vestaglia trasparente ( i costumi sono di Letteria Pispisa per Maison Studio e Nunzia Lo Presti), è colta a volte da crisi mistiche e si guadagna la vita come istruttrice d'una palestra e come voce hard d'una rovente linea telefonica. Sua sorella Brigida (Cecilia Foti) foulard raccolto in testa, miniabito fiorito, sembra una pila elettrica perché il suo lavoro d'attrice non va bene e perché è stata abbandonata sull'altare dal suo Toni, che le ha lasciato un ricordino di cui vuole liberarsene, con l'aiuto di Angela, senza arrivare ai fatidici nove mesi. Entra adesso in scena La ricetta, un intruglio abortivo a base di ruta che in passato la loro mamma-fattucchiera aveva utilizzato per sé con profitto e che è pure il titolo d'una gustosa pièce del prolifico Dario Tomasello messa in scena a tinte gialle da Vincenzo Tripodo. Ma non è finita qui, perché alle due sorelle si unisce Gianna (Giada Vadalà), guidatrice di tir, scarponi anfibi ai piedi, maglietta e gonna-jeans, capelli tirati all'insù, legata d'amore saffico con Brigida che coltiva due desideri: mettere da parte un gruzzolo per aprire una scuola di teatro per la compagna e avere un figlio per rendere più saldo il loro rapporto. Indovinate adesso chi alla fine ci lascerà le penne per aver ingurgitato una dose eccessiva di quella ricetta? Un giallo che si risolve in allegria, risultando superfluo il video in bianco e nero di Michele Nicoletti, ma che ha messo in luce un gineceo di giovani attrici davvero brave e tutte di Messina, così come tutti i personaggi che ruotano attorno allo spettacolo, che fa ben sperare per il futuro teatrale di questa città. Calorosi applausi alla fine e repliche alla Sala Laudamo sino ad oggi pomeriggio.
Gigi Giacobbe