di Neil Simon
con Claudia Cardinale e Ottavia Fusco
un progetto registico di Pasquale Squitieri
regia eseguita da Antonio Mastellone
Scene Bruno Garofalo
costumi Michele Gaudiomonte
traduzione Roberta Conti
e con Patrizia Spinosi, Lello Giulivo, Cinzia Cordella,
Nicola D'Ortona, Angela Russo
Roma, Teatro SIstina dal 31 ottobre al 12 novembre 2017
Qual è la ragione intima che ha animato la direzione del teatro Sistina di produrre un testo quale "La strana coppia" di Neil Simon, rimaneggiata al femminile da Pasquale Squittieri, regista cinematografico che sostiene con questo "progetto" che l'amore unisce, tanto da dedicarla alla di lui compagna per tanti anni, Claudia Cardinale, attrice soprattutto cinematografica, e alla sua ultima moglie Ottavia Fusco attrice di teatro e cantate.
Voleva essere un omaggio al regista, scomparso nel febbraio dell'anno passato?
Voleva essere un atto d'amore verso Claudia Cardinale, lontana dalle scene (cinematografiche) da circa 10 anni!
Oppure voleva essere una operazione nostalgica, commerciale, puntando sul nome della Cardinale, quale nome di richiamo di pubblico per curiosità del caso?
Non è dato sapere, ma la curiosità di vedere il risultato di questa enigmatica operazione ci aveva intrigato, tanto che abbiamo voluto intervenire alla prima, scoprendo un pubblico in prevalenza di invitati, di artisti già sul viale del tramonto, vecchie amicizie di funzionari televisivi, e nulla più, che la sala non era ricolma di spettatori ( tre quarti di sala), e da qui abbiamo dedotto che la Cardinale e Compagne non hanno un seguito di pubblico normale che frequenta le sale teatrali romane, e da qui la conclusione che l'operazione risulta a rischio economico per scarsa partecipazione di pubblico, non più affascinato dal passato della Cardinale. Ci auguriamo che il vento degli spettatori cambi rotta durante la lunga tournée in programma.
E ora veniamo allo spettacolo: il testo di Neil Simon, ora ci parla tutto al femminile, già sperimentato a suo tempo da Monica Vitti e da Rossella Falk, testo tradotto da Luigi Lunari, regia Valeria Valeri, anche se l'autore l'aveva concepita come commedia per soli attori maschi e poi trasferita al femminile: cinque donne amiche tra loro, legate da un appuntamento settimanale intorno ad un tavolo a giocare a poker, e da quel tavolo sparano spruzzanti battute su una loro amica, Fiorenza, che hanno saputo di essere stata piantata dal marito, e che lei è spinta da propositi di suicidio.
Decidono di proteggerla, tanto che la padrona di casa, Oliva, dove le donne s'incontrano la invita a abitare con lei, ma col passare del tempo non la sopporta più per quella ossessione delle pulizie, di mettere in ordine, quando la vivace , ama il disordine, la dinamica del disordine. Neanche il tentativo di acciuffare due giovani spagnoli residenti nello stesso edificio funziona per recuperare la disperata e angosciata Fiorenza.
La trama dell'opera è tipica della commedia brillante, leggera, farcita da alcune battute elettrizzanti e da altre un po' stantie e nulla più in bocca alla dinoccolata Oliva (Ottavia Fusco), mentre la Cardinale, rimane sottotono, monocorde, rispetto alla vivacità, anche troppa, delle amiche, che si agitano come se fossero dentro una farsa, così anche i due maschietti di origine spagnola che entrano nel gioco teatrale;
di ordinaria amministrazione la regia di Antonio Mastellone, che avrebbe seguito le note di regia dello stesso Squittieri, così dicasi della scena unica per i due tempi di Bruno Garofalo e dei costumi di Michele Gaudiomonte.
Una produzione che non ha mostrato la sorpresa che ci aspettavamo: ma gli auguriamo comunque lunga vita per il coraggio dimostrato da chi l'ha prodotta.
Il pubblico presente ha applaudito gli interpreti con piacevole consenso.
D.G.