adattamento di Ugo Chiti dal romanzo di Aldo Palazzeschi pubblicato da Mondadori,
con Lucia Poli, Milena Vukotic
e con Marilù Pratie, Gabriele Anagni, Sandra Garuglieri, Luca Mandarini, Roberta Lucca,
regia di Geppy Gleijeses
scene di Roberto Crea
luci di Luigi Ascione
costumi di Ilaria Salgarella, Clara Gonzalez Liz Ccahua,
coordinate da Andrea Viotti, Accademia Costume&Moda, Roma-1964
musiche di Mario Incudine
produzione Gitiesse Artisti Riuniti
al teatro Ponchielli, Cremona 14 gennaio 2019
Ci sono spettacoli che vivono nella soddisfazione del pubblico, nell'applauso riconoscente per aver capito tutto, per aver assistito a una storia con un inizio, uno svolgimento e una fine. E' questo l'effetto prodotto sul pubblico – e non è cosa da poco - dalle Sorelle Materassi, dall'omonimo romanzo di Aldo Palazzeschi, con la regia di Geppy Gleijeses.
Teresa (Lucia Poli), Carolina (Milena Vukotic) e l'irrequieta Giselda (Marilù Prati) sono tre zitelle la cui vita – dopo il tracollo finanziario paterno e la morte della madre – è ripartita per la forza di volontà e il loro lavoro di sartine. A scombussolare la quiete avvizzita delle tre signorine è il bel nipote Remo (Gabriele Anagni), affidato loro da Augusta, la più grande, morta prematuramente. In un interno borghese un po' funereo e austero Teresa e Carolina vivono vessate e affascinate, innamorate e sessualmente scosse dal bel nipote che di loro e soprattutto dei loro averi fa quel che vuole. La più giovane Griselda inutilmente cerca di far vedere loro che il nipote altro non è che un approfittatore, mentre la serva Niobe (Sandra Garuglieri) è colei che smussa gli screzi e condivide gli ardori senili per il bel Remo. Tutto si risolverà con il matrimonio di Remo con la ricca americana Peggy (Roberta Lucca), una cerimonia da favola in cui Teresa e Carolina si presentano a loro volta vestite da illibate spose in un ultima, disperata illusione di porre fine alla condizione di zitelle. Ed è proprio la scena delle due sorelle vestite da spose rimaste senza il loro Remo, un finale amaro che si completa con l'addio di Gisleda alle sorelle e l'immagine di Teresa e Carolina insieme a Niobe intente a guardare le foto del prestante Remo.
Sorelle Materassi scorre via con grande coerenza narrativa, affidato alla recitazione misurata di Lucia Poli e Milena Vukotic. La Teresa di Lucia Poli è caratterizzata da un'apparente durezza e inflessibilità che copre la sua passione per il nipote/toy boy si direbbe oggi, mentre Carolina di Milena Vukotic è più remissiva, ma anche più trasparente, tradisce quelle pulsioni erotiche che la pongono oltre il ruolo di zia. Le due attrici sono in perfetta e armonica sintonia e offrono l'esempio di una rara ed equilibrata capacità di tratteggiare i personaggi evidenziandone le caratteristiche senza farne dei caratteri. Questo rischia di accadere per la Giselda di Marilù Prati a volte un po' sopra le righe e la serva di Sandra Garuglieri che si pone nella scia delle fantesche dalla commedia latina fino al vaudeville. Gabriele Anagni assolve con elegante e compiaciuta sfrontataggine il ruolo di Remo, mentre i personaggi di Peggy e Palle di Luca Mandarini e Roberta Lucca fanno da 'maschere' per suscitare quella comicità un po' da 'commedia leggera' che equilibra una malinconia di fondo che pure permane.
Sorelle Materassi è un lavoro di onesto artigianato teatrale, in cui la regia di Geppy Gleijeses è regia d'attore che sa valorizzare le doti interpretative delle protagoniste, senza dare troppo spazio a pensieri di creativa interpretazione del plot. Tutto è comprensibile, tutto è estremamente godibile, le Sorelle Materassi hanno portato al Ponchielli quel teatro di rappresentazione e narrazione che fa trascorrere una bella serata, spensierata, leggera e che quindi si conquista l'applauso di un pubblico appagato.
Nicola Arrigoni