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UOMO E GALANTUOMO - regia Armando Pugliese

"Uomo e galantuomo", regia Armando Pugliese. Foto Tommaso Le Pera "Uomo e galantuomo", regia Armando Pugliese. Foto Tommaso Le Pera

di Eduardo De Filippo
con Geppy Gleijeses, Riccardo Feola, Ernesto Maieux, e Patrizia Spinosi, Ciro Capano,
Gino Curcione, Roberta Lucca, Gregorio Maria De Paola, Irene Grasso, Salvatore Felaco, Demi Licata
regia Armando Pugliese
scene Andrea Tadde
costumi Silvia Polidori
musiche Matteo D’Amico
luci Umile Vainieri
produzione Gitiesse Artisti Riuniti, Teatro della Toscana
Cittadella (Padova), teatro  Sociale, 5 dicembre 2023

www.Sipario.it, 10 dicembre 2023

Il teatro classico napoletano nel più stretto significato del termine è chiaramente e rappresentato in pieno da questo spettacolo di Eduardo De Filippo, scritto giovanile e testimone di vizi e virtù di una Napoli del primo dopoguerra, e di alcuni suoi figli. Nel caso specifico Eduardo scrive di uno sparuto gruppo di guitti dove non gira una lira né…un panino, ospitati in albergo da un giovane signorotto nobile, per recitare, in uno stabilimento balneare. Squattrinatissimi, gli attori della compagnia L’eclettica hanno come capocomico Gennaro De Sia, impegnato giorno dopo giorno a far quadrare tutti i conti. Attorno a lui caratteristici personaggi della scena teatrale eduardiana, e soprattutto una girandola di equivoci che generano sorti e (s)fortune di chi si trova in mezzo ad essi. Scritta per Eduardo Scarpetta, che per la cronaca scomparve solo tre anni dopo, nel 1925, la commedia regala allo spettatore ogni sorta di repertorio comico, ed è impreziosita dal fondamentale uso dell’affascinante lingua napoletana, che ha la grande caratteristica di farsi comprendere ovunque, soprattutto se accompagnata da una certa bravura degli attori. Come in questo caso, dove Gennaro è interpretato magnificamente da Geppy Gleijeses che lo soverchia di strafalcioni linguistici e situazioni paradossali di grande teatro, attaccandosi alla pura, vera tradizione. E’ il teatro di Eduardo ma anche quello di Titina, di Peppino, tre fratelli votati a questa arte, indimenticabili e insuperabili, come certe maschere dello spettacolo, come Totò, per rimanere all’ombra del Vesuvio. Con l’aggiunta di aver scritto, come Scarpetta e altri grandi partenopei del resto, testi vivacissimi che comunque non si limitano solo alla farsa. Eduardo, il grande Eduardo poi, centellina benissimo nella sua commedia il significato della vita e del suo scorrere, mettendo in evidenza difetti, moine, fratelli vendicativi, medici benefattori (e cornuti anch’essi), delegati , poliziotti e intrighi di ogni sorta accostandoli a più profondi aspetti interiori dei personaggi. La meschinità, ad esempio. In Uomo e galantuomo i perni sono diversi, dai triangoli popolar-borghesi, alla malinconia che pervade la storia, insita però, ecco il guizzo, di scene comiche di suprema fattura e realizzazione. SI ride molto nello spettacolo, visto in uno splendido gioiello ottocentesco, il Teatro Sociale di Cittadella, con il pubblico che riempie platea e palchi e non lesina certo risate convinte e applausi. Scritto originalmente in tre atti  ma qui adattato per due, lo spettacolo, diretto da Armando Pugliese con grazia, mostra tutto il gran vociare popolare, e il confronto popolo-borghesia di fronte a fatti e misfatti del  vivere quotidiano. Oltre ai fraintendimenti, anch’essi fondamentali, matrimoni proposti e mai avvenuti, corna (un classico di tutti i tempi e di tutti gli stati sociali, insito nell’uomo), improperie, incidenti domestici, con pezzi di storia da manuale, come quello sulle mosche di don Gennaro, e quello, famosissimo, della prova dello spettacolo che la compagnia sta mettendo in scena, La Mala Nova, di Libero Bovio. Una tirata di teatro eccezionale che Gleijeses, mattatore vero, governa al meglio, contornato da attori che con lui portano la commedia a favore del pubblico. Il tutto condito da elementi assai importanti che escon fuori dal linguaggio popolare, come ‘a buatta, ‘a furnacella. E quella pazzia finale, da alcuni personaggi attuata, riposta e ripresa. Pazzia come deterrente ai guai, soluzione. Accanto a Gleijeses, sono tutti bravi: dal carismatico Ernesto Maieux, al perfetto Ciro Capano, e Irene Grasso, Roberta Lucca, più che a loro agio.

Francesco Bettin

Ultima modifica il Martedì, 26 Dicembre 2023 13:17

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