di Claudia Castellucci, regia Claudia Castellucci
per Società Raffaello Sanzio/Mora, coreografia, scene e costumi Claudia Castellucci, musica Scott Gibbons ispirata al Sacre du Printemps di Igor Stravinskij
interpreti Gloria Dorliguzzo, Rob Fordeyn, Beatrice Mazzola, Eugenio Resta, tecnico Mauro Piras, produzione Cosetta Nicolini, organizzazione Valentina Bertolino, Gilda Biasini
produzione Riverrun - Performing Arts (Cagliari), Théâtre de la Place - Centre européen de création théâtrale et chorégraphique (Liège), Fundacja Nuova (Poznan), Hellerau - European Center for the Arts (Dresden), Festival Wiosny (Poznan), Teatr Wielki (Poznan)
Festival delle Colline Torinesi, 5 giugno 2012
WATCH OUT! RINUNCIA
R come RAFFAELLO R come RINUNCIA R come RITORNO: JUMP IN/OUT !
Alla XVII edizione del Festival delle Colline Torinesi-Torino Creazione Contemporanea in scena il 5 di giugno alle Officine di Moncalieri La Seconda Neanderthal di Claudia Castellucci per la Socìetas Raffaello Sanzio/Mora.
Vedo, non vedo, sento e non odo, alcune, sagome nere che scandiscono il tempo che fugge saltando, dentro e fuori, lo spazio bianco di una tavolozza, mentre, una voce annuncia: Bjour Raffaello, mon peintre/buongiorno, Pittore: Rinuncia.
R come Raffaello R come RINUNCIA è lo squallido ritornello, infatti, che scandisce il tempo di questo spettacolo diretto da Claudia Castellucci per la Socìetas. Rinunzia a che cosa ? alla sua indipendenza. Alla gioia ed ai colori dell'esistenza. E' così che Raffaello, artista indipendente di allora, diventa, oggi, l'icona, in questi anni bui del nuovo secolo, della rinuncia. La rinuncia al male di vivere. E', infatti, una lotta quella a cui assistiamo che si dipana tra il dentro e il fuori, l'in e l'out, di una tavolozzza schizzata per terra che diventa i confini del mondo per questi danzatori e che sigla i colori scuri delle vesti della loro esistenza; mentre, tlick tlack, tlick, tlack, si va in scena coi suoni e la leggerezza di questa danza della Societas che richiama, per un verso, il teatro Kabuki e, per l'altro, a livello visuale il rigore della lezione di Peter Stein. Quello che si svolge sotto i nostri occhi è, infatti, il teatro danzato di un dramma in divenire che lascia il pubblico alla fine dello spettacolo fuori dalle Officine di Moncalieri ugualmente diviso tra in e out. In per quanto riguarda la poetica out per quanto riguarda la forma che non ha soddisfatto e non puo' soddisfare chi nelle discipline dello spettacolo rimane, ancora, saldamente, ancorato alla tavolozza dei vecchi stilemi che negano, non solo, Goethe e la sua teoria dei colori ma, anche, la lezione del Golfo Mistico. Danza o teatro? Musica classica o sperimentale? Chiaickoski o Philip Glass? Pas double o dance? Tanz thatre, hip hop o atletismo vitalistico? Tornando a questo spettacolo danza espressionista in nuance che strizza l'occhio al Kabuki, questo, lo spettacolo della Societas rispettabile nella dichiarazione poetica il richiamo di Adorno a Le Sacre Printemps di Strawinskij sulla cui partitura originale ha lavorato la Castellucci affidando poi al compositore americano Scott Gibbons la riscrittura della partitura musicale in funzione della coreografia venuta alla luce. Un percorso di creazione, quindi, circolare che parte dal classico per approdare in questo secolo al contemporaneo che merita, quindi, aldilà della perfezione della forma nel suo debutto in scena a Moncalieri il più assoluto rispetto. Delicato, quindi e, comunque, equilibrato nell'ensemble, aggressivo e nichilista nel tema questa Seconda Neanderthal : la rinuncia ai valori capaci di riscattare il nostro vecchio mondo dalla decadenza. E, allora? Et, ailleurs: on danse with Raffaello for Raffaello, L'indipendent dentro e fuori il vasto perimetro del nostro spazio a disposizione fino ai confini del mondo di allora in border line su una corda consunta che è divenuta, oggi, il cappio al collo di un'intera generazione dilaniata dall'ansia dell'apparire sempre e, comunque, a qualunque costo e, che il prezzo sia il più alto possibile. Il tutto, al di là, dell bene e del male. Due categorie indistine sfumate nel grigio di questi ultimi anni targati nuovo millennio. millenium bag.
Cinzia Viscomi