da uno spettacolo di Giorgio Strehler
di e con Umberto Ceriani
Monza, Teatro Binario 7, 12 e 13 aprile 2008
Un tavolo, una sedia, un bravissimo attore e l' «urgenza» di ricordare uno dei più importanti spettacoli del Piccolo. Questa è l' essenza del prezioso «Vita di Galileo di Bertolt Brecht da uno spettacolo di Giorgio Strehler», scritto e interpretato da Umberto Ceriani che a quello spettacolo partecipò nel 1963 poco più che ragazzo. Muovendosi con intelligenza tra le indicazioni del Maestro, traendole dal suo ancor vivo e palpitante copione di lavoro, Ceriani interpreta le scene chiave del dramma restituendone ritmi e suggestioni e racconta lo spettacolo, evocandone l' atmosfera febbrile, il minuzioso lavoro sugli attori e sul testo per la sua totale comprensione. Un testo che affronta anche il tema complesso, ieri come oggi, del rapporto tra il potere e la libertà della scienza, mettendo l' accento sul confronto tra coscienza di chi ricerca, bisogno di verità e uso delle scoperte. Galileo fu costretto dalla Chiesa del Seicento all' abiura, a negare che la terra girasse intorno al sole, a tradire se stesso e la scienza. Perché lo fece? Galileo è per Brecht un personaggio nel quale la dismisura del genio si fonde con una consistenza tutta terrena fatta di debolezze e paure. E l' intelligente operazione drammaturgica Brecht-Strehler-Galileo e una nitida interpretazione riescono a far assaporare le verità di un «Galileo» che continua a stupire per attualità. Da vedere. Teatro Binario 7 di Monza
Magda Poli