da Georg Büchner
di e con Claudio Morganti
drammaturgia: Rita Frongia
con Silvia Bottini, Massimiliano Ferrari, Luca Ferri, Lupo Misrachi, Sara Nomellini, Mario Pietramala e con Rita Frongia, Luca D'Addino, Deborah Zoratti, Gianluca Balducci
scene a cura degli allievi dell' Accademia Ligustica di Belle Arti
Genova, Teatro della Tosse, dal 15 al 19 gennaio 2008
Capolavoro incompiuto di Georg Büchner, Woyzeck, scritto più d' un secolo e mezzo fa, con il suo susseguirsi per lampi di scene è uno sguardo nel profondo buio del nostro sentire. Dietro la storia del soldato Woyzeck umiliato, angariato dal capitano, usato come cavia dal medico, che uccide la sua Marie che lo tradisce, per poi suicidarsi, si disvela il male oscuro della diversità, della violenza, della prevaricazione, della follia. Scene che mettono a nudo l' umile spaventosa verità di un povero cristo che ragiona e sragiona come un povero cristo dostoieschiano e si dibatte come una falena alla luce notturna di una società crudele che gli nega ogni speranza. Claudio Morganti, regista, attore, ha scelto, Woyzeck, con l' agile drammaturgia di Rita Frongia, per l' interessante progetto «Facciamo insieme teatro» voluto da Tonino Conte e Massimo Civica, direttori artistici del Teatro della Tosse dedicato alla formazione di giovani attori. Sul fondo del palco spoglio e nero una fila di attori con strumenti a percussione evocano cupi rumori di guerra e segnano il tempo di questo affascinate lavoro che procede per brevi, lancinanti frammenti di scene in un intrecciarsi di sogni, allucinazioni, incubi, per comporre un senso di disperata sconfitta, di disagio esistenziale senza rimedio, di empia ingiustizia. Claudio Morganti, cialtronesco imbonitore, un pòeduardiano Sik Sik, un pòmaestro alla Kantor presente sulla scena, dà il via al dramma e ne segue lo svolgersi. Gli attori interpretano con vigore espressionistico il dettato registico: Silvia Bottini è una Marie dolente nella sua voglia di vita, Gianluca Balducci un ottimo Woyzeck che con pochi gesti e toni riesce a fare trapelare la complessità del suo universo. Brava anche Sara Nomellini, nei panni del fragile Karl.
Magda Poli