Spettacolo gradevole condotto con una dose di autoironia e una dose di ammiccamenti al pubblico, i quali però a volte sono elargiti con eccessivo compiacimento. Di bell'impatto scenico il "carrozzone" del Mago Wiz, una costruzione zeppa di congegni che rappresentano altrettante invenzioni scientifiche e fantascientifiche.
Il Luna Park, infatti, fa riferimento al contemporaneo Festival della Scienza, in atto a Genova, ed ha pure un aggancio all'Unità d'Italia (forse un po' forzato) nella figura di Giuseppe Garibaldi. Sul palco, per la regia di Emanuele Conte, si avvicendano scenette di "magia", di dialoghi e di canzoni, in un contesto presentato con mano leggera e con un tono da fiaba. Notevole la vivacità dei tre personaggi cui danno voce Pietro Fabbri nella azzeccata figura di ingenuo inventore, Enrico Campanati - mago Wiz, padrone della scena, e Silvia Bottini, bene in parte quale giovane ballerina - soubrette. Intonati i costumi di Guido Fiorato.
Etta Cascini