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Massimo Castri (1943-2013)

Massimo Castri Massimo Castri

Il regista Massimo Castri nasce a Cortona il 25 maggio 1943. Nella primavera del 1967 è tra gli interpreti di Unterdenlinden di Roversi al Piccolo Teatro di Milano (regia di Majello). Nell'autunno partecipa allo spettacolo Majakovskij & C. alla Rivoluzione d'Ottobre, messo in scena a Torino e in altre città da Quartucci. Nella stagione 1967/68 è allo Stabile di Genova e alla Pergola di Firenze. I due anni successivi, 1968/1970, sono quelli della Comunità Teatrale dell'Emilia Romagna. Castri recita con la regia di Cobelli e con la regia di Guicciardini. Appartengono allo stesso periodo le partecipazioni ai film I cannibali della Cavani e Sotto il segno dello scorpione dei fratelli Taviani. Passa poi nell'autunno 1970 al Teatro Stabile dell'Aquila (La cortigiana dell'Aretino con regia di Calenda) e nella primavera successiva si laurea in lettere all'Università di Genova (relatore Vito Pandolfi) con una tesi sul teatro politico che servirà da base al volume pubblicato da Einaudi nel 1973. La stagione 1971/1972 lo vede alla Loggetta di Brescia tra gli interpreti di Scontri generali di Scabia (regia dell'autore) e con una compagnia del Teatro Comunale di Firenze attore e coautore con Liberovici (anche regista) e Jona di Per uso di memoria.

Nell'estate mette in scena a Pistoia L'ingiustizia assoluta di Jona e Liberovici. Firma poi la sua prima regia per la Loggetta (I costruttori d'imperi di Vian, Teatro Santa Chiara, Novembre 1972) e collabora con Cobelli alle messinscene della Figlia di Iorio di D'Annunzio e dell'Impresario delle Smirne di Goldoni. La stagione 1973/74 lo vede regista di due novità, Fate tacere quell'uomo: Arnaldo da Brescia e É arrivato Pietro Gori, delle quali è coautore. Dalla stagione 1974/1975 è regista stabile della compagnia della Loggetta, che ha assunto dal 1975/1976 la denominazione di Centro Teatrale Bresciano. Vi allestisce tra l'altro La Tempesta di Shakespeare, Un uomo è un uomo di Brecht, Fantastica Visione di Scabia. Ma la ricerca del regista si è concentrata particolarmente sulla crisi del dramma borghese, con una serie di importanti messinscene di Pirandello iniziata con Vestire gli ignudi (Brescia, 1976) La vita che ti diedi (Brescia, 1978) Così è se vi pare (Milano, 1979) e proseguita con La ragione degli altri al Teatro dei Filodrammatici di Milano (1983) e il Piacere dell'onestà con la Compagnia Teatro e Società (Verona, 1984). Con pari interesse si rivolge al mondo di Ibsen, di cui mette successivamente in scena Rosmersholm (Firenze, 1980) Hedda Gabler (Ferrara, 1980, coproduzione con Emilia Romagna Teatro) e Il piccolo Eyolf (Pavia, 1985). Da ricordare inoltre la messinscena di Edipo di Seneca (1978) e Caterina di Heilbronn di Kleist (1981), personale introduzione al teatro del romanticismo tedesco.

Con Emilia Romagna Teatro, Castri ha anche diretto Trachinie di Sofocle, presentato al Festival di Spoleto nel 1983. Affronta anche Goethe (Urfaust, presentato alla Biennale di Venezia '85) e Cechov (Il Gabbiano) con grandissimo successo di pubblico e critica. Nelle ultime stagioni ha lavorato con Emilia Romagna Teatro (l'ennesimo Pirandello del Berretto a sonagli, Amoretto di Schnitzler, Le serve di Genet, La vita é sogno di Calderon), con il CTB (La famiglia Schroffenstein di Kleist), e con Veneto Teatro, realizzando una edizione de I rusteghi di Carlo Goldoni. Intensa in questi anni è stata anche l'attività didattica con la Civica Scuola d'Arte Drammatica di Milano e con L'Atelier Costa Ovest. Nel 1993 inizia la collaborazione con lo Stabile dell'Umbria realizzando la memorabile Elettra di Euripide e l'Ifigenia in Tauride. Nel 1994 diventa direttore del Teatro Metastasio di Prato (che nel 1996 diventa Teatro Stabile della Toscana), per cui realizza tra il '94 e il '98 il monumento goldoniano La trilogia delle villeggiature (in collaborazione con il Teatro Stabile dell'Umbria) Oreste di Euripide, Orgia di Pasolini, Fede speranza carità di Von Horvàt nello spazio storico del Fabbricone. Nel 1997 inoltre conclude la sua esperienza con il Teatro Stabile dell'Umbria con La ragione degli altri. Numerosi i riconoscimenti da lui ottenuti: dal Premio del Consiglio d'Europa ai Premi UBU (per Così è se vi pare, Rosmersholm, Trachinie, Il gabbiano, La famiglia Schroffenstein, I rusteghi, Elettra, La ragione degli altri). Ha inoltre diretto Ifigenia in Tauride, nello spazio straordinario del Fabbricone di Prato e Gli innamorati di Goldoni, una coproduzione fra il Teatro Metastasio di Prato e il Teatro Stabile del Veneto. Dal 2000 dirige il Teatro Stabile di Torino.

Ultima modifica il Sabato, 22 Giugno 2013 16:41
La Redazione

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