Laura Alonso, ballerina, coreografa e insegnante di danza cubana. Nata a New York, è la figlia della prima ballerina assoluta Alicia Alonso e del ballerino e maître di danza Fernando Alonso, i due fondatori del "Balletto Nazionale di Cuba". Laura Alonso dopo il diploma in danza classica, ha lavorato come Solista principale nel "Balletto Nazionale di Cuba" per oltre due decenni, e rimane ad oggi una delle principali maestre della "Cuban Ballet School", intenditrice e specialista del metodo di insegnamento che caratterizza lo stile unico della scuola cubana. Nel 1988 ha creato il "Centro per la promozione della danza di Cuba", nota a livello internazionale come "Centro Prodanza", di cui è direttore. I giovani ballerini vengono formati e allenati con il metodo della Scuola cubana di balletto mediante corsi internazionali noti come CUBALLET. Negli anni Novanta ha creato un corpo di balletto che ha chiamato la "Giovane Guardia", formata da ballerini di 18 e 19 anni, che col tempo sono diventati danzatori di rilievo nel "Balletto Nazionale". Nel corso della sua carriera si è distinta ricevendo numerosi premi, tra cui l'IBC Special Coaching Award 1990 (USA International Ballet Competition). È stata invitata a tenere seminari di formazione in diverse scuole di balletto in numerosi Paesi, come Danimarca, Finlandia, Brasile, Argentina, Giappone, Filippine, Messico e Stati Uniti. Docente di esperienza di livello mondiale, la signora Alonso ha insegnato per compagnie di balletto professionale internazionali, tra cui il "Cuban National Ballet", "Royal Danish Ballet", "Australian Ballet", "Les Grands Ballets Canadiens", "Pittsburgh Ballet Theatre", "Cleveland/San Jose Ballet", "Royal Winnipeg Ballet", "Tokyo Ballet", "Toronto Ballet", "Alberta Ballet". È stata membro della facoltà al "Regional Dance America's National Festival" nel 1997, così come al "RDA/NE Festival 1998" e al "RDA/SE 1999". Per sette anni, è stata la personal trainer della ballerina internazionale Alicia Alonso. La signora Laura Alonso è stata insignita del premio come miglior coach al "Jackson International Ballet Competition" nel 1990. Il suo studente, José Manuel Carreño, ha vinto il Grand Prix de Ville, uno dei premi più prestigiosi a livello mondiale. La signora Alonso ha lavorato come coach, membro di giuria e insegnante presso l'IBC di Jackson. Inoltre è stata come membro della giuria del "Concours International de Dance de Paris" e della Competizione Internazionale di Balletti Alicia Alonso e di altri concorsi in tutto il mondo. Insieme alla sua esperienza nel lavorare con professionisti e aspiranti professionisti, la signora Alonso è particolarmente portata per formare giovani ballerini di tutte le età ed esperienze coreutiche.
Gentile Signora Alonso, la danza e il balletto sono state compagne di tutta la sua vita, sia a livello familiare che professionale, qual è il regalo più bello che ha ricevuto da questa nobile Arte?
Ballare mi fa volare.
Lei è una docente internazionale e ha vissuto la danza a 360 gradi, la passione è nata grazie ai suoi genitori, al fatto di essere nata in una famiglia di grandi artisti o comunque si è sentita da subito portata per il balletto?
Non è necessario essere particolarmente dotati, l'importante per iniziare a studiare danza è la passione autentica.
Sua mamma è stata la mitica Prima Ballerina Assoluta Alicia Alonso, da poco scomparsa, com'è stato vivere accanto ad un'icona mondiale del balletto, entrata nella storia?
Non lo so, per me era mia madre e ho trovato del tutto normale vivere al suo fianco.
Ha avuto tante esperienze in giro per il mondo presso le maggiori compagnie internazionali di danza, al Teatro alla Scala di Milano non è mai stata?
Sì, ci sono stata nel 1983 per aiutare la mamma durante le prove della sua versione de "La Belle au bois dormant".
Da ballerina come si preparava ad una creazione, qual era il suo metodo di lavoro per raggiungere il successo e il gradimento di pubblico e critica?
Indagavo sulla storia, studiavo la psicologia del personaggio e poi la mettevo in pratica.
Nella sua carriera ha ricevuto numerosi premi per il contributo allo sviluppo e alla salvaguardia della danza classica. Come si può oggi a suo avviso tutelare lo stile puro del balletto?
Facendo attenzione a custodire gelosamente la nostra metodologia senza dimenticare mai che è principalmente un'arte.
Della danza italiana cosa le piace in particolare?
Mi incanta Carla Fracci.
Quali sono stati i maestri più importanti nel suo percorso formativo coreutico?
I maestri fondamentali nella mia formazione coreutica sono stati senz'altro Fernando Alonso, Alicia Alonso, Olga Jordan, Mary Skeaping.
Mentre le maggiori difficoltà nell'accostarsi allo studio della danza classica accademica, sia a livello fisico che personale?
La cosa più difficile è stato raggiungere entrambi questi due aspetti allo stesso tempo.
In qualità di coreografa, da dove prendono spunto le sue creazioni, a cosa si ispira?
Dalla vita!
Che cosa la colpisce in un ballerino, oltre alla tecnica e al talento, durante un concorso?
I nervi saldi nel cercare di essere perfetto davanti ad una giuria.
A suo avviso, esiste ancora una netta identità nella tecnica classica, qualunque metodo essa proponga?
Assolutamente sì!
Con il tempo la fisicità è cambiata, ed oggi capita di vedere in scena artisti danzatori che tendono più ad un movimento ginnico ed atletico. Cosa ne pensa a riguardo?
Prima bisogna dare spazio all'arte e poi dopo alla tecnica.
Nella formazione di un buon ballerino, la cultura personale è fondamentale o crede che basti anche solo l'intelligenza del proprio fisico?
La cultura è necessaria, fondamentale!
In quale occasione è salita in palcoscenico per la prima volta e con che cosa?
Con lo spettacolo "Habana 1800", quando avevo tredici anni.
Mentre l'addio alle scene come lo ricorda?
Non ho mai detto addio!
Quanti anni ha trascorso da solista presso il "Balletto Nazionale di Cuba"?
Ho trascorso in compagnia ben 25 anni!
La compagnia per anni è stata diretta da Alicia Alonso, oggi alla guida chi c'è?
La mamma purtroppo non la dirige più, attualmente c'è Viengsay Valdés alla direzione.
Qual è l'aspetto che le piace nel ruolo di maestra e di coach nel tramandare alle nuove generazioni il suo sapere?
Modellare la ballerina come l'argilla. La mia missione è portare la danza di altissima qualità agli studenti di tutto il mondo.
Quali sono gli insegnamenti che si sente di dare agli allievi per una corretta postura e un buon studio tecnico della danza classica? Parliamo dei principi fondamentali da cui non si può prescindere?
Il primo anno è particolarmente importante, poi bisogna insistere senza lasciarsi mai abbattere.
Come e da cosa si differenzia la tecnica cubana dalle altre metodologie?
La sbarra ha un ordine specifico ed è molto più lenta.
Durante la sua carriera ha danzato in tante produzioni. A quale ruolo è più affezionata e perché?
A tutti, mi è sempre piaciuto spaziare e cambiare personaggio.
Cosa ricorda di sua mamma in "Giselle"?
Molte cose, lei è stata davvero grandiosa.
Per Cuba e i cubani Alicia Alonso cosa rappresenta?
Una bandiera!
Un suo personale consiglio ai tanti giovani che nutrono il sogno di fare danza a livello professionale?
Il mio consiglio è quello di non arrendersi mai.
Naturalmente non possiamo non citare suo padre, Fernando Alonso scomparso nel 2013. Mi fa un suo ritratto personale dell'uomo artista e dell'uomo padre?
Mio padre era un uomo molto intelligente e colto, un vero signore.
A lei la danza ha regalato tanto: gioia, emozioni, celebrità, splendidi incontri, la famiglia... volendo dare una sua interpretazione della tradizione del balletto classico come le piacerebbe dipingerlo per i nostri lettori?
La danza è come la vita con le sue gioie e i suoi dolori.
Il "Museo della danza" che si trova nel distretto di Vedado a L'Avana, conserva una ricca collezioni di oggetti storici della danza cubana, tra cui molti effetti personali di sua madre. Per chi non l'avesse visitato che particolarità ha questo luogo?
Contiene tutta la storia del balletto cubano.
Mi parla del balletto "Yarini" che lei ha avuto modo di rimontare? Una coreografia mai vista in Italia, che si rifà alla cultura e all'immaginario popolare cubano?
È una coreografia di mio figlio Iván Alonso. "Yarini" è basato su un eroe storico che ha raggiunto proporzioni mitiche all'interno della cultura e dell'immaginazione cubane popolari. Il balletto è ambientato a L'Avana durante la guerra di indipendenza cubana contro la Spagna; durante l'ascesa al potere di Yarini che portò alla sua inevitabile tragica morte nel 1910. La battaglia mette in luce passione, potere e lotte per le libertà che sono l'essenza dello spirito cubano.
Per i cubani quale significato ha il ballo, in tutte le sue discipline?
È come il sangue che muove ed alimenta il nostro cuore.
Nel 1988 ha creato il "Centro per la promozione della danza di Cuba", conosciuto come "Centro Prodanza", di cui lei è direttore. Quali sono le finalità e le maggiori soddisfazioni ricevute?
Cuba produce molti ballerini ed è una grande fonte di lavoro.
Come si svolgono i corsi internazionali denominati CUBALLET?
Si tengono a luglio e alla fine si porta in scena un balletto completo.
Il Corpo di ballo "Giovane Guardia" è ancora attivo?
Sì, è l'ideale per sviluppare i giovani danzatori.
Per sette anni, è stata la personal trainer di Alicia Alonso. Professionalmente e artisticamente quali sono stati i maggiori pregi che hanno reso così speciale sua mamma?
Alicia Alonso è sempre stata una grande lavoratrice, molto persistente.
Ci racconta una curiosità legata alle lezioni che teneva per sua mamma?
Non è mai arrivata una volta in orario ma poi lavorava instancabilmente senza sosta e senza mai risparmiarsi.
Tra i tanti suoi studenti ricordiamo José Manuel Carreño, celebre ballerino cubano che si è esibito in qualità di principal dancer anche al Royal Ballet, all'American Ballet Theater e alla Scala. Qual era il suo maggior talento da allievo?
Manuel è stato un lavoratore particolarmente disciplinato, rigoroso e sempre attento.
Nella numerosa famiglia degli Alonso, oltre ad Alicia, chi altro ha praticato nel passato danza e chi la pratica oggi?
Mia zia Cuca, suo fratello Antonio, mio papà, mio zio Alberto, mio figlio ed io.
In qualche modo siete legati anche con l'Italia perché la sua famiglia da parte di papà era originaria di Novara in Piemonte, dico bene?
Sì, certo.
In conclusione gentile signora, cosa significa avere rispetto per l'arte e per i luoghi in cui viene rappresentata?
L'arte è una parte importante della vita, esattamente come respirare!
Michele Olivieri