di Euripide traduzione e adattamento di Michele Di Martino e Maurizio Panici con, Pamela Villoresi, David Sebasti, Renato Campese, Maurizio Panici, Silvia Budri Da Maren , Andrea Bacci, Evelina Meghnagi scena Michele Ciacciofera, realizzata da Giorgio Gori, costumi di Lucia Mariani su disegno di Michele Ciacciofera, musiche di Luciano Vavolo Teatro Signorelli Cortona, 8 febbraio 2012 |
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Un sole di bronzo sullo sfondo, il suo nero riflesso sul palcoscenico, in cui è presente una piccola scalinata. Medea è sempre al centro con la sua veste rossa passione, protagonista assoluta, che del sole ha la saggezza, della sua ombra la rabbia tenebrosa del rancore, un rancore nato dal tradimento del suo amato Giasone che a lei ha preferito la figlia del re di Corinto Creonte, intento a donare ai suoi figli – avuti dalla Maga – un prospero futuro. Un futuro che per i piccoli non ci sarà, perché uccisi dalle mani di Medea, dopo che la donna ha anche ucciso la principessa e il padre Creonte. Il testo di Euripide mantiene in questa trasposizione teatrale la sua originaria forma, e così, anche il modo recitativo degli attori, sembra richiamare quello classico del teatro greco – dove i personaggi sembrano racchiusi nel loro universo poetico, quasi impossibilitati nello scambio relazionale tra di loro. Per ovvi motivi, per questa messa in scena sono stati attuati molti tagli sul testo del tragico greco, mentre i costumi sono stati resi simbolici – Il rosso di Medea per esempio simboleggia proprio la sua forza passionale. Il coro è reso soltanto da una narratrice cantante (Evelina Meghnagi), nel ruolo di Prima Corifea, che ha intonato con raffinatezza canti in lingua greca. Pamela Villoresi veramente ottima in questo ruolo, che lei stessa ha definito il più faticoso della sua carriera teatrale. Deve passare sempre da alti a bassi e da bassi a alti per riuscire a rappresentare l'ambiguità di Medea, un vero e proprio dualismo femminile: razionalmente saggia, come del resto resa pazza dalla passione, una passione che le permetterà di realizzare il suo cupo progetto andando anche incontro al suo destino: uccidere i figli per punire il padre. Una donna padrona del suo destino, che, quando Euripide presentò, non fu accolta con favore per i concetti espressi totalmente diversi dalla società di quel tempo. Oggi per noi è più semplice accettare un personaggio del genere, benché non resti sempre semplice accettare la sua soluzione di vendetta. Buonissima anche l'interpretazione di David Sebasti, anche lui in un ruolo di un uomo apparentemente sicuro di sé stesso, in realtà molto tormentato interiormente. L'apparizione di Creonte è invece misera, ma non per questo va svalutato il lavoro di Renato Campese, bravo nel ruolo. Altri personaggi che troviamo in scena sono la nutrice e il messaggero, rispettivamente interpretati da Silvia Budri Da Maren e Andrea Bacci. La nutrice non svolge un ruolo marginale e la troviamo spesso in scena a relazionarsi con Medea e Giasone e si può dire che l'attrice sia stata artefice di un'ottima interpretazione. Andrea Bacci appare solo una volta in scena, per annunciare la morte della principessa e di Creonte e il suo monologo drammatico è molto intenso ed emotivo. In scena anche il regista Maurizio Panici, che fa di questa rappresentazione un bello spettacolo, organicamente funzionante nelle sue parti, impreziosito poi dalle musiche del compositore Luciano Vavolo. Stefano Duranti Poccetti |
Assolo Di Danza E Video Progetto Video - Coreografia - Interpretazione Elisabetta Di Terlizzi Riprese Video Stefania Scerna Consulenza Per La Regia Video Paola Lattanzi Musiche Merzbow - K 213 Domenico Scarlatti Scultura Giorgio Jorio Teatro in Scatola Roma, 6 dicembre 2011 |
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"Nera Mamba" di Elisabetta Di Terlizzi. Dalla prigione alla libertà Un video, le cui immagini "comandano" i movimenti della protagonista, che sembra essere condannata da delle prigioni interiori che la soprassiedono. Questo fino al finale, quando la ragazza, togliendosi i vestiti e assaporando la libertà, può cominciare a "vivere" e a convivere "serenamente" con i propri incubi. Stefano Duranti Poccetti |
scritto, diretto e interpretato da Flavio Albanese |
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"Il volo di Leonardo" o, semplicemente, realizzare i propri sogni Esiste l'impossibile? No, non esiste. Grazie al sogno si può raggiungere qualsiasi cosa, purché al sogno si aggiunga il mezzo, vale a dire una concreta volontà di fare, di costruire: la capacità di dare vita all'impalcatura che regge il sogno e, se questa non viene eretta con saldezza, il sogno diventa solo una mera illusione. Stefano Duranti Poccetti |