PierGiuseppe di Tanno affascina
con eclettica bravura il pubblico
del Festival di "Inequilibro"
Il tendone tutto bianco del festival di Castiglioncello "Inequilibrio", in cui si ospitano in prevalenza i principali eventi, è montato a fianco del Castello Pasquini: due mondi che si confrontano: il passato fatto di pietra e smerli, il presente in una tecnostruttura plastificata.
All'interno della Tenda, chiamiamola così per comodità di linguaggio, c'è una gradinata che si affaccia sul palcoscenico dove abbiamo vissuto per un'ora alla ricca, dinamica, polivalente recitazione di PierGiuseppe di Tanno, impegnato in un monologo di Roberto Latini, ispirato al dramma di Pirandello "Sei personaggi in cerca d'autore", produzione Fortebraccio Teatro.
Latini, per la sua visione registica, ha collocato l'attore su alto trespolo davanti ad un fondale di tela bianca, in una tenuta simbolica: volto con maschera neutra, gorgiera nera, canottiera bianca, pantaloni aderentissimi plastificati, piedi nudi, mani con unghie colorate: è il personaggio Narratore che racconta la storia della famiglia che fa visita a Pirandello, poiché sono in cerca di un autore che metta in scena la loro realtà, e che Pirandello la fa incontrare con un capocomico e gli attori della sua Compagnia teatrale in prova.
L'attore PierGiuseppe di Tanno, bloccato sul piano, strettissimo, del piedistallo, per quasi tutto il tempo della recita, snocciola, agitando mani e braccia, con inginocchiamenti e alzate del corpo, il racconto, offrendoci le voci di tutti i personaggi, raccordati da passaggi narrativi, con insolita bravura, giocando su più piani la propria voce, a volte anche troppo stridula, intervallato ogni tanto da istanti in cui un potente ventilatore, posizionato alle sue spalle, soffia vento sul fondale. Poi, si alza un velario nero su cui appaiono proiettate parole autonome ma significanti, per consentire al personaggio di cambiarsi dopo aver mostrato di quanto sudore si sia impregnata, strizzandola, la sua canottiera. Torna in scena con indosso una giacca bianca; riprende il racconto; il piedistallo, gettato a terra, si trasforma in una tomba dove, ricorrendo ai gioco dei becchini-clown di Amleto, termina la sua narrazione, recitando in inglese.
Il finale a sorpresa l'abbiamo quando rientra in scena spingendo una macchina "sputa schiuma" che lo investe con abbondanza dentro la tomba diventata vasca.
Dobbiamo complimentarci con PierGiuseppe di Tanno per la sua prestazione attorale degna degli applausi prolungati che il pubblico gli ha riconosciuto.
Mario Mattia Giorgetti
Fortebraccio Teatro
SEI. E DUNQUE, PERCHE' SI FA MERAVIGLIA DI NOI?
da Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello
drammaturgia e regia Roberto Latini
musica e suono Gianluca Misiti
luci e direzione tecnica Max Mugnai
assistente alla regia Alessandro Porcu
con PierGiuseppe Di Tanno
produzione Fortebraccio Teatro
con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi
con il contributo di MiBACT, Regione Emilia-Romagna
INEQUILIBRIO XXI, 5-6 luglio, 2018