CON IL CIELO E LE SELVE
Dal libro Uomini, boschi e api di Mario Rigoni Stern
Regia: Pino Petruzzelli
Interprete: Pino Petruzzelli
Produzione: Teatro Ipotesi
Genova, Piazza San Matteo, 30 luglio 2018
Lunaria Teatro va a chiudere la sezione genovese di prosa del Festival in una notte d'estate con lo spettacolo Con il cielo e le selve, testo scenico che unisce la recitazione di Pino Petruzzelli con la scrittura di Mario Rigoni Stern. L'occasione dell'incontro tra l'attore e regista di origine brindisina, anche direttore artistico e fulcro degli appuntamenti di Liguria delle Arti, e il grande scrittore asiaghese è sempre ricca di aspetti molto felici. Nell'ambito della piazza di San Matteo, che si rivela un contesto ideale per la sensibilità di un attore così appassionato, Petruzzelli limita lo spazio fisico della scena ad una piccola scrivania sulla quale si trovano dei libri, ma riesce ad ampliare lo spazio evocato spaziando in un ambiente naturale molto vasto. Attingendo da questi libri passi significativi della scrittura di Rigoni Stern quasi come da una fonte viva, Petruzzelli apre ad una serie di racconti. Con il cielo e le selve si rivela un omaggio alla figura di Mario Rigoni Stern e alla sua peculiare poetica della natura, ammirata nella sua bellezza primitiva e assoluta, nella sua resilienza e nella sua capacità di proporsi come metafora della vita dell'uomo. Gli elementi primi della natura sono in questo spettacolo i veri protagonisti della scena. Con il cielo e le selve è la storia di uomini connessi, o meglio legati a doppio filo, con la natura. La loro vita, forse inconsapevolmente, necessita dello stesso respiro vitale di questa, finendo per rispondere all'esigenza della solidarietà e della comunicazione con l'ambiente nel quale vivono. Non solo questi personaggi sperimentano un'interconnessione, ma è anche l'attore a identificarsi nel testo intersecando spesso la propria esperienza e la propria sensibilità con quella dell'autore. Pino Petruzzelli, attore e regista che rende vivo il testo e ne traccia con immediatezza e grazia il senso e il contenuto, è mirabile nel sapere trasmettere anche sensorialmente quelli che sono i tratti fisici e palpabili dei paesaggi di Con il cielo e le selve, con tratti misurati e dettagliati degli uomini e degli elementi naturali presenti nel testo. La prosa scritta di Rigoni Stern, nella voce e nei gesti dell'attore, prende vita e si sublima in una filosofia che si richiama all'istinto di una coscienza naturale e spontanea. In questo modo Petruzzelli, grazie anche al mantenimento di un ritmo sempre costante e scandito, apre a continue riflessioni personali che passano nella coscienza e nell'esperienza personale del pubblico, arrivando ad una fusione totale con l'autore ed il testo. Parafrasando il titolo del libro di Arundhati Roy, i protagonisti del testo scenico sembrano essere il dio delle piccole cose naturali e la serie di prodigi, a volte dolorosi, che si mostrano alla parte più spontanea della nostra umanità. Di fronte alla rappresentazione di caratteri e paesaggi così bene evocati e in qualche modo facenti parte di una memoria prenatale comune, il successo di pubblico si rivela pieno.
Gabriele Benelli