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FESTIVAL IN UNA NOTTE D'ESTATE DEL TEATRO LUNARIA 2019 - "STORIA DI UNA BALENA BIANCA RACCONTATA DA LEI STESSA", regia Girolamo Angione. -di Gabriele Benelli

"Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa", regia Renzo Sicco "Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa", regia Renzo Sicco

STORIA DI UNA BALENA BIANCA RACCONTATA DA LEI STESSA
da Luis Sepúlveda
Adattamento teatrale: Renzo Sicco, Gisella Bein
Regia: Renzo Sicco
Interpreti: Gisella Bein, Monica Calvi, Eugenio Gradabosco
Produzione: Assemblea Teatro
Lunaria Teatro, Piazza di San Matteo, Genova, 2 agosto 2019

I percorsi sulla luna che caratterizzano l'edizione di quest'anno del Festival in una notte d'estate di Lunaria Teatro rendono omaggio a Luis Sepúlveda proponendo Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa, tratto dall'omonimo libro dell'autore cileno. Prodotto dall'Assemblea Teatro di Torino, lo spettacolo porta in scena questo libro rispettandone i messaggi ed il linguaggio tipico della narrazione originaria. L'allestimento presenta in scena due seggiole su cui siedono Gisella Bein ed Egenio Gradabosco, due leggii, e un sistema di proiezione dei disegni su sabbia, tracciati durante la rappresentazione da Monica Calvi. Lo spettacolo, che per modalità e tematiche si rivolge ad un pubblico eterogeneo, si apre con la proiezione dello stesso Sepúlveda che, leggendone un brano, introduce al suo testo e alla trasposizione in scena. I tre attori così immergono il pubblico nel cuore della narrazione in modo graduale e piacevole. Gisella Bein, Eugenio Gradabosco e Monica Calvi, come moderni cantastorie, danno la voce ai personaggi del testo. Particolare interesse dello spettacolo è offerto da Monica Calvi alla postazione dei disegni con la sabbia che, eseguiti con una resa visiva di grande efficacia, rendono visibili le immagini che accompagnano la narrazione. Queste immagini, anche per il fatto che adoperano un elemento vicino a quello marino, sono in grado di evocare gli elementi vivi del mare e aggiungono alla narrazione un gusto poetico. L'insieme di voci narranti e immagini, con l'impiego di suoni, musiche e canzoni riferite al mondo marino, conferiscono alla narrazione un tono dolce legato alla purezza dell'età giovanile. Alla stessa Monica Calvi e ad Eugenio Gradabosco sono affidate alcune battute dello spettacolo e altri contrappunti vocali. Tuttavia la protagonista dello spettacolo è Gisella Bein, che presta la voce e il carattere indomito alla balena del colore della luna, simbolo della forza e del vigore della natura. L'attrice è molto brava a rendere il discorso in prima persona della balena che osserva dalla sua prospettiva ingenua e sorpresa la lotta dell'uomo contro sé stesso e contro la Natura. La voce della Bein è forte e dolce allo stesso tempo e rende i sentimenti di paura e preoccupazione propri della balena bianca. Il messaggio di Sepúlveda sulla lotta dell'uomo avido e ingrato contro la Natura – e quindi in cammino inesorabile verso la sua stessa autodistruzione – rimane intatto e rilevante. La balena che parla per voce di Gisella Bein traccia i profili di un uomo violento, distruttore e avido fino alle estreme conseguenze. L'uomo è l'unico animale, dice la balena, sanguinario e senza regole. Il ritmo dello spettacolo è buono e mantiene viva l'attenzione del pubblico, sebbene sia la parte finale quella drammatica e quindi maggiormente dinamica e trascinante. Esempio chiaro lo si ha nelle battute di caccia dei balenieri, dove voci e suoni si fanno concitati e crudi. Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa rende con efficacia una storia ricca di poetiche e struggenti allegorie che appassionano e imprimono un messaggio importante negli spettatori.

Gabriele Benelli

Ultima modifica il Lunedì, 05 Agosto 2019 09:08

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