BRUNO CANINO pianoforte
SALVATORE ACCARDO violino
LAURA GORNA violino
GENNARO CARDAROPOLI* violino
FRANCESCO FIORE viola
ALESSANDRO ACQUI** viola
CECILIA RADIC violoncello
GIULIA ATTILI*** violoncello
* Allievo del Corso di Salvatore Accardo
** Allievo del Corso di Bruno Giuranna
*** Allieva del Corso di Antonio Meneses
Janácek
Sonata
Xenakis
Dikhthas
Ravel
Tzigane
Čajkovskij
Souvenir de Florence op. 70
Palazzo Chigi Saracini, 20 agosto 2019
Riunire in una sola serata dei mostri sacri della musica è uno dei miracoli che avvengono alla Chigiana in questo finale della stagione lunghissima 2019. Nicola Sani cercando di recuperare la tradizione e cercando soprattutto di pensare al futuro di un festival e soprattutto di uno dei punti nevralgici della musica, ha ben pensato quindi di coniugare tanti incontri per riunire in due mesi quello che è oggi la Chigiana. Non è facile certamente ma quando si ha a che fare con la musica classica non è mai semplice agire. Soprattutto se si ricorre alle speranze della presenza del pubblico. Nella calda sala di Palazzo Chigi Saracini Salvatore Accardo e Bruno Canino si sono riuniti in un ennesimo esempio di come si possa fare musica ad altissimi livelli. Lo sanno bene quando entrambi hanno dovuto mettere su la Sonata di Janacek opera fra le più belle e più ardite del passato, o meglio di quella musica cosiddetta moderna che coniugava la voce della tradizione con quello che sarebbe poi venuto e diventato contemporaneo. Ed è qui che la magnificenza dell'esecuzione ha permesso di vivere uno dei momenti più esaltanti del festival estivo della Chigiana. Lo stesso Canino ha poi suonato una delle ardite composizioni di Xenakis (al quale il festival era dedicato) Dikhthas per violino e pianoforte naturalmente con la forza e la bravura del giovane Gennaro Cardaropoli. Il duo Accardo/Canino si è poi ricomposto per la Tzigane di Maurice Ravel. Orbene questi due musicisti ci accompagnano da anni ed ora la loro maturità è ben evidente. Bruno Canino è veramente uno dei musicisti con l'idea della musica più vasta che si conosca. Le sue notevoli collaborazioni, la sua voglia di conoscere e di viaggiare ci permettono ancora di stupirci per la carica energetica che dimostra. Così Accardo è sulla identica strada e chiude il concerto senese con Souvenir de Florence di Caikovskij assieme ai suoi fidi alunni del corso e collaboratori di anni. Perfetto. Una di quelle forme di ascolto rare e oltre alla bellezza rivelata, la magnificenza esecutiva. E questo è ancora il presente per fortuna. Speriamo che il futuro possa ancora contemplare tanta bellezza e bravura.