Venezia 70 orizzonti
[Italia 2013, Drammatico, durata 96']
Regia di Enrico Maria Artale
Con Stefano Cassetti, Stefania Rocca, Lorenzo Richelmy, Margherita Laterza, Edoardo Pesce, Germano Gentile, Gianluca Vicari, Valerio Lo Sasso
Come incanalare la violenza che tutti possediamo, quell'aggressività che è parte del nostro essere umani e che si manifesta nel nostro quotidiano in forme diverse, a volte in modo altamente distruttivo, rendendoci soggetti alienabili, vulnerabili e pericolosi? E soprattutto come renderla produttiva quando questa si presenta nella sua massima potenza, quando si nutre del germe dell'adolescenza e si arma di inconsapevolezza, si fa scudo con quella incoscienza cronica che caratterizza quegli anni, anni in cui il futuro non va al di là del tempo presente? Come liberare davvero un portatore sano di rabbia che supera la soglia della maturità e che si trova smarrito in un mondo che non conosce perché formatosi tra altri guerrieri solitari, tra quei figli svezzati nelle case di correzione?
Samuel (Lorenzo Richelmy) sta per varcare la soglia del suo 'terzo tempo' che si preannuncia tutto tranne che vincente: dopo un'infanzia trascorsa a metabolizzare l'abbandono e un 'secondo tempo' di adolescenza furiosa, arriva a guardare dritto negli occhi il giorno in cui la 'maturità' porta pene senza indulgenze. Affidato a Vincenzo (Stefano Cassetti) supervisore dal passato inquieto, allenatore di una squadra di rugby in quanto ex- giocatore, padre di una figlia adolescente e vedovo dedito all'alcol, Samuel si ritrova partorito in un microcosmo totalmente sconosciuto. Tra i due si instaura un rapporto controverso, in una sorta di riconoscimento del fallimento reciproco che li porta a guardare nell'abisso dell'altro trovando uno specchio. Vincenzo infatti intuisce che l'unico modo per domare quel toro impazzito è di inserirlo nella sua squadra, cercando di integrarlo e di far esplodere quel suo potenziale in un contesto di gioco protetto. Un gioco dove 'il terzo tempo' è quel momento di festa in cui i membri di entrambe le squadre si riuniscono e celebrano la partita qualunque sia stato il risultato, un tempo a cui Samuel può ora prendere parte segnando una vittoria personale che è solo l'inizio.
Con "Il Terzo Tempo" Enrico Maria Artale presenta una storia semplice, uno spaccato di vita raccontato in modo lineare, senza 'effetti' e senza pretese, a volte persino banale, ma che proprio per queste ragioni apprezziamo con inusitato slancio. Finalmente un film che si mostra per quello che è, che si affida alla recitazione disarmante del protagonista (Lorenzo Richelmy, intenso e vero in ogni scena), un film che arriva dritto al punto e che ci ricorda il senso di 'avere qualcosa da dire e dirla'.