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AMBIGUITY - coreografia Michele Pogliani

Ambiguity Ambiguity coreografia Michele Pogliani

di Michele Pogliani
Prima parte
THE ARENA LOVE (per Kim)
Prima assoluta – 30 ottobre, 2008 – Lucent Danstheater, L'Aia (Olanda), Commissionato da Dansgroep Krisztina de Chatel
Coreografia: Michele Pogliani, Musiche: Autori vari, Interpreti: la compagnia, Disegno Luci: Bernie van Velzen/Michele Pogliani, Post podruzione audio: Thanos Polymeneas, Costumi: Michele Pogliani, Allievi della Nuova Accademia delle Belle Arti di Milano, Assistente: Lorenzo Schiavo
Segue Seconda parte
PARENTAL ADVISORY: ADULT CONTENT
Prima assoluta
Coreografie: Michele Pogliani in collaborazione con Lorenzo Schiavo, Drammaturgia: Michele Pogliani e Riccardo Reim, Testi: Riccardo Reim, Musiche: Autori vari, Interpreti: la compagnia, Montaggio video: Matteo Carratoni, Animazione video: Michele Innocente, Post produzione audio: Tommaso Marconi, Costumi: Tiziana Barbaranelli, Con la partecipazione di: Ottavia Fusco
Teatro Vascello, Roma dal 15 al 18 novembre 2012

www.Sipario.it, 16 novembre 2012

Lo spazio è cupo, avvolto dal mistero, in proscenio una mela (simbolo del peccato), sui tre schermi in alto le video istallazioni di Leonardo Cianci e Matteo Carratoni mostrano l'ebbrezza di corpi femminili/ maschili. Una voce profonda ci accompagna, scandendo piano la parola "ambiguity"e svelandone il suo profondo significato, per alzare quel velo sottile che ci impedisce di guardare la realtà intima dell'ambiguità. Ed ecco che scivolano all'interno della scena gruppi di danzatori, il cui movimento scattante, nervoso ma sempre fluido, è trattenuto, svelato, quasi "spiato" da quadri di luce, dall' impatto visivo dinamico e coinvolgente. Con il suo ultimo lavoro Ambiguity, per il Teatro Vascello di Roma (nell'ambito della Stagione 2012-2013 di Danza Contemporanea), il coreografo Michele Pogliani si riaffaccia sulla scena romana, segnando il suo ritorno in Italia dopo un lungo iter all'estero.
Nato a Roma, Pogliani inizia i suoi studi di danza presso il "Centro Professionale di Danza Contemporanea", diretto da Elsa Piperno e Joseph Fontano. Nel 1984 si trasferisce a New York per continuare i suoi studi principalmente con Merce Cunningham, Mark Morris, Sara Radner, Stephen Petronio, Tere O'Connor. Durante i dodici anni trascorsi a New York, lavora con varie compagnie: "Rosalind Newman and Dancers" (1986-87), "Laura Dean Dancers and Musicians" (1988) e la "Lucinda Childs Dance Company" (1989-1996), con la quale partecipa al tour mondiale dell'opera Einstein on the Beach di Robert Wilson e Philip Glass. Dopo i cinque anni in Olanda come coreografo e insegnante, ma soprattutto come vice-direttore della "Codarts-Rotterdam Dance Accademy", Pogliani ritorna in Italia nel 1997 dove fonda la sua compagnia CMP, che dirigerà fino al 2007 con tourné in Italia e all'estero.
Oggi il coreografo ritorna con un lavoro articolato – con la Compagnia del Balletto di Roma - per parlare dell'ambiguità dei sentimenti, del dualismo nell'amore, delle diversità di cui siamo fatti. Due le piéces che compongono Ambiguity: in prima assoluta Parental Advisory: adult content ( che si avvale dei testi di Riccardo Reim e il contributo video di Ottavia Fusco) e The Arena Love, creata nel 2008 in occasione del trentesimo anniversario della compagnia storica olandese "Dansgroup Krisztina de Chatel". In entrambi è al centro il tema dell'ambiguità, intesa come parte integrante dell'essere umano, spesso celata dai formalismi della quotidianità, immaginata come zona limite tra maschile/femminile (riportando alla mente l'idea che in Italia si aveva di "gender", inteso appunto come "differenza sessuale", e sulla quale si è poggiata gran parte della storia della danza italiana).
I suoi bravi danzatori vestono bustini, ma anche stivali alti, maschere e frustini: ermafroditi misteriosi, corpi sottili scattanti, automi agghiaccianti caduti da un cielo parallelo, per una danza dalle eccessive simbologie per il forte impatto visivo, che non lascia il tempio all'ampia riflessione da parte del pubblico cercata dal coreografo. Eppure sono proprio i momenti di insieme, quelli 'ambiguamente comuni', quando il dettato coreografico è ampio e respirato, o quando le armonie vivaldiane attraversano la partitura di The Arena Love, che troviamo l'essenza della qualità del movimento pogliano.
È vero- come affermava nel 1997 lo studioso Iris Yong- che il 'genere' «consiste in un' interazione seriale con le strutture del sociale e perciò necessario a comprendere le disuguaglianze strutturali», ma dobbiamo anche considerare – come affermava la studiosa Toril Moi- che «l'epoca del genere è finita e che il corpo vissuto è di fatto una situazione: entra in contatto con fatti materiali, ha un rapporto con l'ambiente e può scegliere».

Roberta Bignardi

Ultima modifica il Venerdì, 22 Febbraio 2013 15:47
La Redazione

Questo articolo è stato scritto da uno dei collaboratori di Sipario.it. Se hai suggerimenti o commenti scrivi a comunicazione@sipario.it.

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