coregrafia di Bill T. Jones
testo originale di Bill T. Jones
musica originale composta e mixata da Daniel Bernard Roumain e di Richard Wagner, Blind Wilie Johnson, Anton Batagov
con Asli Bulbul, Leah Cox, Maija Garcia, Shaneeka Harrel, Shayla Vie Jenkis, Wen Chung Lin, Erick Montes, Charles scott, Donald C. Shorter Jr., Stuart Singer, I Regain the Heart Condemned
scene Bjorn Amelan, luci di Robert Wierzel
costumi di Liz Prince
Cremona, Ponchielli, prima nazionale (aprile 2007)
La danza espressione del mondo e del pensiero. È questa la forza di Another Evening, splendido lavoro di Bill T. Jones e della sua compagnia, un lavoro composito in cui racconto e coreografia s’intersecano in una riflessione sul mondo e sull’amore che salva. Bill T. Jones festeggia così i venticinque anni della sua compagnia e lo fa stando in scena dall’inizio alla fine, guidando e curando si suoi splendidi ballerini, regista interno all’azione, presenza ieratica di una bellezza mozzafiato che riempie il palcoscenico con l’autorevolezza che è propria di ogni maestro. Il racconto è quello del Diluvio universale, racconto che s’interseca con i ricordi familiari di Bill T. Jones, col ricordo straziante di sua madre, della forza d’amore di una donna. In Another Evening c’è il sentore di una tragedia imminente, della scarsa cura che l’umanità ha di sé e del mondo, i ballerini di Bill T. Jones ballano su questo, anzi dimostrano come la bellezza del movimento e l’arte stessa siano i mezzi per conquistarsi la salvezza, per ritrovare l’armonia. Tutto ciò è realizzato con assoluto rigore e con un disegno coreografico mai banale, che mostra la voglia di trasformare il mimetismo del racconto in puro gesto che disegna lo spazio, regola le relazioni fra i corpi in scena. Bill T. Jones è sacerdote del rito laico della danza, è presenza ieratica che sovrintende al racconto, che segue con amorevole sguardo paterno i suoi pupilli, quei ballerini che rappresentano il mondo e ci rappresentano. Another Evening: I Bow Down sa essere al tempo stesso un piacere per gli occhi, un bilancio estetico di 25 anni di compagnia, ma è soprattutto la conferma che l’arte contemporanea si nutre di commistioni: parola, movimento, musica dal vivo, una sorta di mix che aiuta a raccontare con poetica creatività la complessità del nostro mondo. Applausi scroscianti alla fine per il maestro Bill T. Jones e la sua splendida compagnia.
Nicola Arrigoni