Balletto in tre atti
Coreografia: Christopher Wheeldon.
Musica: Joby Talbot. Libretto: Nicholas Wright.
Scene e costumi: Bob Crowley; Luci: Natasha Katz. Proiezioni: Jon Driscoll e Gemma Carrington.
Con: Margarita Fernandes, António Casalinho, Ariel Merkuri, Maria Chiara Bono, Jean-Sébastien Couture, il Bayerisches Staatsballett, il Bavarian Junior Ballet Munich e la Ballet Academy of the Munich University of Music and Performing Arts.
Bayerisches Staatsorchester.
MONACO DI BAVIERA, Nationaltheater, dal 12 ottobre 2023 all’11 marzo 2024
Alice’s Adventures in Wonderland: l’affascinante narrazione coreografica di Christopher Wheeldon Firmato nel 2011 dal Royal Ballet Artistic Associate Christopher Wheeldon, lo spettacolo Alice’s Adventures in Wonderland è annoverabile fra i più fertili lavori di narrazione coreografica della nostra contemporaneità. Si tratta, infatti, di un lungo balletto in tre atti che compendia una varietà di stili coreografici utilizzati in intima assonanza con lo sviluppo narrativo. Un lavoro, questo, che non dimentica l’irrinunciabile eredità della coreografia ottocentesca dal momento che palesa evidenti riferimenti ai canoni della danse d’école - fianco nel pedissequo riferimento ai momenti salienti che strutturano qualsiasi balletto classico - riletti con il sapiente e armonico tratto innovativo apportato da Wheeldon. Una grande creazione supportata dall’estro musicale di Joby Talbot che firma la partitura e dalle indimenticabili varietà cromatiche immaginate da Bob Crowley per una delle più affascinanti, bizzarre e fantasiose narrazioni della letteratura per l’infanzia. È uno spettacolo creato per il massimo tempio lirico d’oltremanica e portato in scena da diverse compagnie di danza fra le quali si annovera la troupe del Bayerisches Staatsballett che lo ripropone adesso all’appassionato pubblico monacense - dopo la première del 2017 e le ultime recite del 2019- unitamente agli allievi del Bavarian Junior Ballet Munich e della Ballet Academy of the Munich University of Music and Performing Arts. Una prova superata per la compagnia diretta da Laurent Hilaire con un cast abile nel restituire i peculiari rivoli del lavoro dedicato al mondo di Alice. Margarita Fernandes - solista in debutto nel personaggio della protagonista - restituisce la gaiezza fanciullesca e stupefatta nelle innumerevoli avventure vissute convincendo anche sotto il profilo tecnico, si menzionano, in particolare, i passi a due condivisi con il Fante di Cuori qui affidato ad uno smagliante António Casalinho che ricordiamo, in particolare, per l’accuratezza delle linee e l’eleganza centellinata in ogni segmento coreografico previsto in questo titolo. Impossibile non citare l’aitante e affascinante Bianconiglio di Ariel Merkuri, solista della compagnia che svela qualità attoriali disinvolte garantendo continuità allo sviluppo drammaturgico. L’esuberante Regina di Cuori di Maria Chiara Bono, anch’ella in debutto, gode di risoluta convinzione quantunque il ruolo qui preveda numerose gag che senza dubbio la danzatrice italiana potrà affinare nel tempo. Uno spettacolo, questo, che Sipario segue per la prima volta e che riconfermiamo quale modern day classic - come lo definì il Times - per le molteplici assonanze con le citate reminiscenze accademiche unite al guizzo coreografico sofisticato del coreografo britannico e alle numerose scene che lo sostanziano. Un originale profilo del lavoro è ravvisabile, infatti, anche nell’abile mélange delle numerose ed eterogenee scene che alternano mistero, sogno, orrore e giocondità come accade, a titolo di esempio, nei segmenti dedicati al copro di ballo nei panni delle carte da gioco, allo stregatto, al brucaliffo e al Cappellaio Matto. Un lavoro da tornare a riconsiderare! Vito Lentini