Mixed programme:
Inverses, ideazione e coreografia Annabelle Lopez Ochoa, musica originale David van Bouwel, luci Stefan Dijkman, ideazione costumi Mark Lentelink realizzazione costumi Aurélia Lyon, Nicole Murru, Patrick Murru;
Herman Schmerman pas de deux, coreografia William Forsythe, riallestito da Marc Spradling; musica Thom Willems;
Tempo Vicino, coreografia Lucinda Childs, musica Son of Chamber Symphony, John Adams, ideazione costumi Lucinda Childs, Aurélia Lyon e Nicole Murru, creato per Ballet National de Marseille.
Teatro Valli – Reggio Emilia, Festival Aperto, 8 ottobre 2011
A pochi mesi dalla scomparsa di Roland Petit l'incontro con il Ballet National di Marseille non 'suona' solo come un omaggio al coreografo che lo fondò, ma sembra essere una dichiarazione di continuità possibile nel solco di una contemporaneità segnata dal classico. Si tratta di un dettaglio non da poco se si legge la proposta coreografica nel contesto in cui è stata presentata, ovvero l'inaugurazione del Festival Aperto dei Teatri di Reggio Emilia, kermesse dedicata ai linguaggi della contemporaneità che s'interseca con i tradizionali cartelloni delle stagioni di Fondazione I Teatri. In Mixed programme è come se la commistione di autori e coreografie volesse sottolineare la forza di un ensemble che vive nella contemporaneità ma con i piedi ben piantati nella tradizione. Sembra essere questa la sottolineatura di Inverses di Annabelle Lopez Ocha, una coreografia che coniuga il doppio spirito classico e contemporaneo dell'ensemble francese e lo fa con compiutezza coreografica e specularità di racconto. La solista principale rappresenta con le sue contorsioni e le sue disimmetrie il segno di rottura, il segno disarmonico che sfida e mette in crisi l'armonia neoclassica dell'ensemble. In questo confronto ossimorico si sviluppa Inverses in un gioco di messa in crisi delle geometrie alla Mondrian che si delineano grazie ad un segno che si ritrova nello spazio e stampato sulle magliette dei ballerini/coro. Ed è proprio il confronto fra singolarità e pluralità che racchiude la proposta coreografica di Mixed Programme con un'apertura che porta a sintesi il confronto fra stili, mostra come il neoclassico si possa innervare sulla contemporaneità, grazie anche alla intensa e non facile musica composta da David van Bouwel. Nella passo a due firmato da William Forsythe c'è il virtuosismo, c'è la danza per la danza, c'è la tradizione del pas de deux portata fuori asse e non solo nel cambio di costumi, anche in un gioco di sbilanciamento fra i due che incuriosisce senza nulla togliere alla piacevolezza del pezzo, affidato a Béatrice Mille e a un atletico e soverchiate ma sublime Thibault Amanieu. Tempo vicino di Lucinda Childs su musiche di John Adams propone il minimalismo della coreografa statunitense, ne fa uno stilema ripetitivo ed ipnotico che vorrebbe giocare la carta del rispecchiamento fra tempo/ritmo e spazio/movimento. Ciò trova una sua incisività discontinua cui si perde la natura algoritmica di un disegno coreografico che necessita di tecnica sublime e serrata per non svelare l'intuizione fulminea che la anima. In ciò il Ballet National de Marseille mostra a tratti una non sempre sincronizzata esecuzione coreografica che si fa tanto più evidente laddove la sincronia non è solo forma ma diventa contenuto.
Nicola Arrigoni