Di Lara Sansone
Con Mario Andrisani, Corrado Ardone, Mario Aterrano, Francesco D’Alena, Massimo Peluso, Luca Sorrento
E con Il Balletto e l’Orchestra del Cafè Chantant
Musiche e direzione d’orchestra Ettore Gatta
Coreografie Alessandro di Napoli
Costumi Romeo Gigli
Disegno luci Luigi Della Monica
Trucco e parrucco Ciro Florio
Produzione Tradizione e Turismo – Centro di Produzione Teatrale
Teatro Sannazaro di Napoli, dal 17 al 30 dicembre 2021
Ci sono quelle tradizioni imprescindibili che non possono saltare gli appuntamenti con il pubblico e con gli affezionati, senza poi dimenticare anche i nuovi avventori, incuriositi da quella meravigliosa e scintillante macchina dello spettacolo fatta di lustrini, colori, luci e paillettes, che era ed è ancora il varietà. Proprio come nella sua fortunata epoca della Belle Époque, in cui il caffè concerto diventa un modo di vivere la vita in maniera spensierata e quasi frivola, tornano il senso del divertimento, dell’allegria, della spensieratezza e del fare spettacolo, del fare musica, canto, balletto, comicità e numeri in cui tutto questo si mescola insieme e permette a chi si ferma ad osservare, di immergersi nell’arte in maniera completa e di partecipare, facendosi trascinare nel meccanismo teatrale e nell’intera performance. Lara Sansone, grande professionista come attrice e come artista completa, dirige meravigliosamente anche questa ventiseiesima ormai edizione del Cafè Chantant. Le poltrone della platea sono sostituite dai tavolini bianchi con le sedie intorno, eleganti, di classe, di un’atmosfera un po’ retrò nello stile, ma al tempo stesso moderna e assolutamente contemporanea trattando i temi a noi ormai fin troppo noti e toccando, in maniera divertente, ma anche parlando di regole e responsabilità, la situazione pandemica attuale. Il teatro Sannazaro ci fa, nonostante tutto, anche quest’anno un regalo, un meraviglioso dono natalizio, di consapevole e voluta evasione, di armonia tra le varie arti, coinvolgendo, dall’inizio alla fine, tutti gli spettatori di ogni età, non solo scendendo materialmente tra loro, ma catturandoli tra brillantini e battute, tra musiche conosciute e note esotiche di grandezza ed esagerazione, senza mai essere fuori luogo o volgare. Ecco che questo diventa lo spettacolo da vedere e rivedere, perché ogni anno, ogni volta, mantenendo uno schema ed una struttura base, cambia continuamente e si rivisita, si riaggiorna, pur nella tradizione. Viene così ricreata anche l’atmosfera da bar, da ristorante, in cui tra una chiacchierata ed un commento, si segue la cultura, si sta in compagnia e si trascorrono delle ore di pura bellezza, in cui gli occhi e non solo i costumi e le luci, brillano e risplendono. Come i vecchi, ma tanto amati varietà televisivi, il mix è vincente quando a parlare è il Cafè Chantant.
Francesca Myriam Chiatto