Balletto in due atti
Coreografia F. Ashton
Musica F. Hérold
Arrangiato da J. Lanchbery
Scene J. Dauberval
Luci J. B. Read
Con il balletto e l’orchestra della Royal Opera House
Solisti S. Mcrae, N. Osipova
Produzione Royal Opera House
Disponibile su www.roh.org.uk tramite ticket, fino al 28 febbraio 2021
Ambientato nel mondo semplice ed immediato dei contadini, questo balletto di repertorio molto famoso, ma non sempre molto spesso rappresentato, racconta una storia tra quelle più sfruttate da qualsiasi opera e produzione, ovvero una storia d’amore. I due giovani in questione sono due innamorati a cui viene in realtà negato qualsiasi tipo di rapporto, in quanto lei è promessa sposa ad un altro, anche se non lo ama. La madre della ragazza ha infatti già stipulato un contratto con il giovane a cui intende dare in sposa la figlia. Alla fine, dopo che la giovane cercherà di far comprendere le sue ragioni dell’amore, trionferà il sogno dei due innamorati che riusciranno così a sconfiggere le convenzioni sociali. Possiamo osservare numerose danze collettive e corali dei contadini e quindi anche coreografie di danze di carattere popolari o folkloristiche, ma anche passi a due e variazioni di solisti che sottolineano come anche la danza classica più pura sia molto valorizzata con virtuosismi tecnici come giri, salti e prese armoniche e di alta difficoltà. Proprio nei giri e nei salti è maestra Natalia Osipova, ballerina di origini russe che è molto famosa proprio per la sua grandissima capacità di rendere ogni salto ed ogni giro con massima perfezione tecnica che però non resta pura tecnica, nient’affatto, ma anzi diventa anche armonica riproduzione del gesto e dell’espressione. Infatti l’espressività è fondamentale e messa in mostra in questo balletto, che è particolarmente rappresentativo anche tramite i volti e la gestualità di tutti i ballerini. Anche nella coralità possiamo cogliere una grande varietà di colori, non soltanto nei costumi e nelle scenografie, peraltro bellissime e molto caratterizzate, curate in ogni minimo dettaglio così da renderle di grande e pittorica visione, ma anche nel modo proprio di danzare e nella rappresentazione delle tradizioni del mondo contadino. Infatti lo stile diviene fondamentale quando ci sono in gioco il racconto di una storia e la personalità dei ballerini. Tra l’altro prima del balletto c’è una sorta di percorso dipinto in cui, tramite una storia disegnata, vengono introdotti l’ambiente ed il tema in cui poi i passi di danza ci trasporteranno.
Francesca Myriam Chiatto