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FILLE MAL GARDEE (LA) - coreografia Frederick Ashton da Jean Dauberval

Bleuenn Battistoni in "La fille mal gardée", coreografia Frederick Ashton. Foto Benoite Fanton Bleuenn Battistoni in "La fille mal gardée", coreografia Frederick Ashton. Foto Benoite Fanton

Balletto in due atti. 
Musica di: Louis-Joseph-Ferdinand Hérold. Orchestrazione: John Lanchbery.
Coreografia: Frederick Ashton da Jean Dauberval. Scene e costumi: Osbert Lancaster. Luci: George Thomson.
Con: Léonore Baulac, Bleuenn Battistoni, Marine Ganio, Eléonore Guérineau, Hortense Millet-Maurin, Clara Mousseigne, Guillaume Diop, Mathias Heymann, Antoine Kirscher, Antonio Conforti, Jack Gasztowtt, Marcelino Sambé, le étoiles, le prime ballerine, i primi ballerini e il Corpo di Ballo dell’Opéra national de Paris.
Orchestra dell’Opéra national de Paris. Direttore: Philip Ellis.
PARIGI, Opéra national de Paris, Palais Garnier, dal 15 marzo al 1 aprile 2024

www.Sipario.it, 5 aprile 2024

Grande festa al Palais Garnier: La fille mal gardée e la nomina ad étoile.

Creato nel 1789 al Grand-Théâtre de Bordeaux, per la prima volta a Parigi nel 1828, il Ballet-pantomime La fille mal gardée nella versione londinese firmata da Frederick Ashton negli anni Sessanta è entrato nel repertorio della massima troupe di danza francese nel 2007, versione oggi considerata come una delle edizioni di riferimento del balletto. Un titolo, questo, dedicato alla paysannerie in un linguaggio coreografico di puro accademismo che nella rilettura d’oltremanica non rinuncia al peculiare humour del balletto inglese e a quelle tenui nuance che reiteratamente richiamano l’onestà dei sentimenti e la fidélité en l’amour. Elementi, questi, che oltre a testimoniare il lascito storico di una rappresentazione coreografica che volge lo sguardo ad un mondo bucolico ideale, oggi si impongono come occasione di pregio per rispolverare un tessuto drammaturgico semplice - talvolta anche stereotipato - eppure così necessario per tornare a riscoprire l’essenzialità e la purezza di una sensibilità d’antan. Un codice pre-romantico reso ancora più emblematico dalle scenografie che, in questa versione, omaggiano la tecnica dell’acquerello e offrono all’allestimento l’idea di un meraviglioso libro illustrato per l’infanzia.

In una delle ultime recite al Palais Garnier abbiamo seguito un cast di prim’ordine: a restituire le irresistibili sfumature dell’amour villageoise Marcelino Sambé - Principal del Royal Ballet - e Bleuenn Battistoni. Con loro rivive l’incanto dell’avvicinamento, dello sviluppo e del coronamento d’amore di Lise e Colas: se prestante e aitante è l’artista invitato, tenui e armoniosi sono i tratti che concede la première danseuse. Con loro è restituita perfettamente l’ossatura coreografica prevista per questo balletto garantendo alle variazioni e ai passi a due ottime prodezze tecniche. Una nota di merito è da riservare a Hugo Vigliotti impegnato nell’ardua impresa di riportare in scena il personaggio en travesti della Mère Simone: eccellente in ogni segmento e nelle numerose gag di questo irresistibile ballet-pantomime. Convincenti anche le bouffoneries di Alain consegnate da Andrea Sarri. Uno spettacolo meritevole pure per l’ottima performance del corpo di ballo che abbiamo trovato in splendida forma sia nei sincronismi coreografici che nei profili interpretativi con particolare riferimento alle scene corali dei mietitori. 

Il delicato inserimento dei nastri rosa nelle scene d’amore di Lise e Colas, la numerosa galleria di personaggi, le canzoni popolari, le arie dell’opera buffa, come anche la purezza, la diffusa verve comica e la gaiezza sono, dunque, alcuni dei tratti che continuano a garantire al balletto unanime apprezzamento in una versione che giova, altresì, dell’ottima orchestrazione firmata, in illo tempore, da John Lanchbery.

Al termine della recita del 26 marzo l’omaggio per le indubitabili doti di Bleuenn Battistoni hanno trovato riconoscimento istituzionale con la nomina ad étoile annunciata in palcoscenico dal Direttore Generale dell’Opéra Alexander Neef e dal Direttore del Balletto José Martinez. Grande festa al Palais Garnier!

Vito Lentini

Ultima modifica il Domenica, 07 Aprile 2024 18:30

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