Balletto in tre atti e quattro scene.
Libretto: Vladimir Begichev e Vasily Geltzer.
Coreografia: Marius Petipa e Lev Ivanov (1895) - Konstantin Sergeyev (1950).
Musica: Pëtr Il'ic Cajkovskij; Direttore: Valery Gergiev.
Scenografia: Igor Ivanov; Costumi: Galina Solovyova.
Con: Ekaterina Kondaurova, Timur Askerov, Andrei Yermakov, Ekaterina Ivannikova, Nadezhda Batoeva, Xander Parish, Vasily Tkachenko.
San Pietroburgo, Teatro Mariinsky, diretta al cinema il 6 giugno 2013.
La prima diretta mondiale del Lago in 3D
Un mese dopo l'apertura del Mariinsky II da San Pietroburgo ci giunge un evento che ha certamente tutte le caratteristiche per essere ricordato come un grandioso salto di qualità nelle nuove frontiere della fruizione dello spettacolo: la prima diretta mondiale di un balletto in 3D.
L'evento, oltre a stupire anche coloro che abitualmente seguono le stagioni delle dirette al cinema dai prestigiosi teatri d'opera, si inscrive nella prospettiva di porre la tecnologia, con i suoi strabilianti sviluppi, al servizio dell'eccellenza. In questa fruttuosa convergenza trova risposta l'idea delle produttrici Ann McGuire e Lorna Dickinson di Glass Slipper di spalancare le porte del glorioso Mariinsky ad un pubblico mondiale con le strepitose sensazioni del 3D.
Per questo straordinario progetto si è ricorso all'industria americana Cameron Pace Group, leader mondiale nella tecnologia 3D, per rendere al meglio le eccellenti qualità della prestigiosa compagnia pietroburghese.
In Italia abbiamo seguito l'evento in 2D ma questo non ci ha precluso l'opportunità di apprezzare la professionalità che ha attraversato il progetto garantendo qualità ad ogni livello.
Il titolo scelto per questo evento non è certamente casuale; si è optato, infatti, per quel Lago dei cigni che è innegabilmente elogiato dalla critica mondiale. Il valore di questa scelta è da rintracciare anche nel richiamo storico - cui allude Yuri Fateyev, Deputy Director del balletto del Mariinsky - sulla fortunata svolta che il balletto di Cajkovskij ebbe quando approdò a San Pietroburgo e fu affidato alla superba creatività di Marius Petipa e Lev Ivanov.
Da quella città e da quel teatro in cui videro la luce i più grandi titoli del repertorio ottocentesco oggi ci viene restituito un balletto che indiscutibilmente vive un incontrastato successo per merito, in primis, delle sublimi perfezioni del corpo di ballo.
È davvero difficile dimenticare l'eccellente ossatura coreografica degli "atti bianchi" che qui continuano ad essere rappresentati in quell'ideale e perfetta armonia che struttura il capolavoro di Cajkovskij. La sublimazione raggiunta da questa compagnia nei due momenti emblematici del balletto è il raro portato delle massime potenzialità artistiche.
Ekaterina Kondaurova appaga nell'elegante e delicato profilo di Odette avvalendosi di una tecnica di rilievo; convincono anche le prorompenti dinamiche che concede al ruolo di Odile e che sono sapientemente amalgamate con i perfidi risvolti interpretativi imposti dal personaggio.
Timur Askerov è un Principe Siegfried radioso nel primo atto e capace di equilibrare le specificità del secondo e terzo atto: in essi rivela anche un apprezzabile nitore tecnico. Da segnalare sia l'ottima esecuzione del pas de trois del primo atto affidato agli abili Ekaterina Ivannikova, Nadezhda Batoeva e Xander Parish che i potenti guizzi del buffone di Vasily Tkachenko.
Ad avvalorare l'eccezionalità dell'evento contribuiscono anche le riprese affidate a Ross MacGibbon. I risultati che egli raggiunge con le otto telecamere presenti in teatro confermano l'innegabile convinzione del valore che assume per questa professione - come per molte altre - la pregressa conoscenza della danza in qualità di ballerino. Fruire del balletto attraverso le sapienti riprese di chi lo ha praticato significa svelare aspetti e peculiarità che divengono accesso privilegiato per ottime vette qualitative. Ricorderemo a lungo le visioni mozzafiato del lago, delle sue rive e dei suoi cigni capaci di fondere magistralmente la componente scenografica con tutte le altre al fine di guidare verso una convergenza armonica non sempre raggiungibile.
La diretta, occasione anche per celebrare i 275 anni della prestigiosa Vaganova Ballet Academy, è stata trasmessa in più di 50 paesi consentendo ad un vasto pubblico di apprezzare questa splendida produzione nel teatro che vide per la prima volta il Lago dei cigni che conosciamo e che oggi è anche il primo teatro a sperimentare la diretta in 3D. Una novità non solo per il Mariinsky ma anche per tutto il mondo - come sottolinea il Maestro Valery Gergiev - e che possiamo ritenere aprirà le porte a nuovi progetti capaci di sposare l'idea di porre gli sviluppi tecnologici a favore dell'arte, della qualità e della professionalità. Si inscrive sotto questo profilo il nobile intento di valorizzare i molteplici ambiti della fruizione che si riconfermano aspetti fondamentali per la sopravvivenza dello spettacolo.
Vito Lentini