Coreografia LEV IVANOV, MARIUS PETIPA
Musica PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
Con la compagnia Théâtre classique
Libretto VLADIMIR BEGICHEV e VASILY GELTZER
Scenografia e Costumi CLASSIC STAGE
Al Teatro Acacia di Napoli, il 5 febbraio 2024
Per ogni ballerina, l’apice della carriera, la misurazione della difficoltà, l’ansia da prestazione più grande, si traducono nel balletto “per eccellenza”, Il Lago dei cigni. Il doppio ruolo (spesso è infatti la stessa danzatrice a interpretarli entrambi) rappresenta al tempo stesso una prova da affrontare e la consacrazione di un momento d’eccellenza e, soprattutto, di grande bellezza. In questa messa in scena ritroviamo al tempo stesso la tradizione e l’originalità di alcune declinazioni proprie di questa compagnia di artisti internazionali (addirittura appartenenti a ben nove nazionalità differenti), che rendono poesia in movimento, immagini e musica, i passi classici per antonomasia. Le scenografie restituiscono un grande realismo dell’ambientazione, donando un tono vivido di colore e al tempo stesso, nelle scene del lago, creando quella giusta atmosfera rarefatta, particolarmente eterea, leggiadra e quasi onirica, che fa sembrare tutto un sogno romantico, al tempo stesso doloroso e pieno di amore. La versione del balletto è quella creata dai coreografi Ivanov e Petipa, sulla base di quello originale del 1877 (rappresentato per la prima volta al Bolshoi), per il Teatro Imperiale di San Pietroburgo (il Mariinskij), ma il finale riprende evidentemente le conclusioni alternative, in chiave positiva, realizzate dopo la Rivoluzione russa, in cui il bene trionfa sul male e l’amore può finalmente seguire il suo corso e liberarsi dalla negatività. Particolarmente vistosi e luminosi sono i costumi di questa mise en scène, in cui spiccano e si notano soprattutto gli sbrilluccichii che emanano ad ogni passo e ad ogni movimento dei ballerini sul palco. Degna di nota la performance della protagonista Odette – Odile, con i suoi virtuosismi di elevata difficoltà tecnica (eseguiti alla perfezione gli spettacolari 32 fouettés, con aggiunta anzi di 2 pirouettes in più) e le espressioni perfettamente aderenti ai due ruoli contrapposti. Di rilievo anche le danze di carattere, eseguite tutte in punta, dai vari paesi, alla festa di corte e il corpo di ballo dei cigni con i famosissimi “Quattro cignetti”. Il Lago gode ormai di un prestigio atemporale, grazie anche proprio alla musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij (la Suite Op.20) e all’espressiva coreografia di Marius Petipa, con Lev Ivanov. Ed è proprio attraverso il linguaggio musicale e corporeo, su e giù fra intense ed emozionanti melodie, che l’altalena delle sensazioni sulla quale si vola assistendo ad un balletto senza tempo, si trasforma in sentimenti, che durano e rimangono nel tempo, restando impressi nella memoria razionale e del cuore e diventando ricordi di esperienze indimenticabili. Un evento di visione creativa in cui i movimenti di un cigno sono particolarmente realistici grazie a questi artisti di grande capacità e bravura. Un’occasione da non perdere per un pubblico che vuole avere la possibilità di provare, nella stessa sera, una vasta gamma di emozioni. Francesca Myriam Chiatto