Di William Shakespeare
Balletto in due atti e sei scene
Coreografie di Paul Chalmer
Musiche di Felix Mendelssohn – Bartholdy
Costumi Elena Mannini e originali dal Teatro dell'Opera di Roma
Luci Mario D'Angiò
Scene Pasqualino Marino
Interpreti principali Stanislao Capissi, Claudia D'Antonio, Ertugrel Gjoni, Luisa Ieluzzi, Maia Makhateli, Salvatore Manzo, Vito Mazzeo, Alessandro Staiano, Edmondo Tucci
Soprano Paola Francesca Natale
Mezzosoprano Miriam Artiaco
Direttore Pietro Borgonovo
Con la partecipazione del coro delle voci bianche e degli allievi della scuola di ballo del Teatro San Carlo
Produzione Teatro di San Carlo
Napoli, Teatro San Carlo dal 18 al 23 ottobre 2019
Un balletto originale tratto da un classico della letteratura e del teatro, Sogno di una notte di mezza estate, è sicuramente una favola meravigliosa che trasporta il pubblico in un mondo magico e lontano dalla realtà. L'insieme dei colori e dei costumi, le luci e lo scintillio degli accessori regala degli splendidi quadri che come l'omonima commedia di Shakespeare fanno sorridere, ma anche emozionare. I ballerini, con la loro grazia ed eleganza, ma anche con la personalità, si dimostrano perfettamente adatti per i ruoli prescelti e ci portano a sognare per davvero insieme a loro. Rappresentato per la prima volta dieci anni fa al Teatro dell'Opera di Roma, stavolta le coreografie, pur avendo per base le stesse della prima messa in scena, vengono anche modificate e adattate in modi nuovi e variegati. Secondo Chalmer, coreografo e ballerino di fama internazionale, non è la pura tecnica che fa tale un bravo danzatore, ma l'anima che egli mette, la poesia del suo corpo, l'intenzione e la dedizione del suo lavoro. Ed è proprio questa l'energia giusta che si percepisce guardando il suo spettacolo, in cui due ore di pura magia ci fanno volare in una delle fiabe più famose ed amate di sempre. Musiche e sinfonie nuove e conosciute ci accompagnano per mano, ma a passo di danza, tra l'amore, l'inganno, l'appaenza, il destino e appunto i sogni, argomento favorevole per la danza, che regala ai ruoli di questa messa in scena mille sfaccettature coi suoi personaggi ricchi e sempre nuovi. Espressività e soprattutto fantasia sono la chiave giusta di interpretazione di un balletto fantastico, nel senso lato e letterale insieme, forse un po' lungo per chi non è esperto o non è particolarmente amante della danza, ma pura meraviglia per i più appassionati, in un viaggio dalle mille sensazioni e dalle note di magia. D'altra parte la danza, come l'arte in genere, è il linguaggio del corpo e dell'anima e quest'opera, di linguaggio poetico ne ha da vendere.
Francesca Myriam Chiatto