Musica: Alexey Shor
Coreografia e libretto: Francesco Ventriglia
Costumi e set design: Roberta Guidi di Bagno
Lighting design: Valerio Tiberi
Interpreti principali: Anna Chiara Amirante e Alessandro Staiano (San Carlo di Napoli); Susanna Salvi e Alessio Rezza (Opera di Roma); Giada Rossi, Mario Galindo, Alessandro Riga (Compañía Nacional de Danza, Madrid)
Con il corpo di ballo del Ballet Nacional Sodre, Uruguay (direzione artistica María Riccetto)
Assistente alle coreografie: Daniela Filangeri
Assistente scenografo: Andrea Fiduccia
Organizzatore SAMIT Event Group
Con il supporto di CMDI Events, Rotary Club UAE, Italian Cultural Institute of Abu Dhabi
World première: Dubai Opera, 6 gennaio 2023 (con replica 7 gennaio 2023)
Balletto gioioso, A Thousand Tales Ballet è la nuova creazione di Francesco Ventriglia andata in scena, all’Opera di Dubai, nei giorni di festa di questo nuovo gennaio. Una grande produzione che, tra gli avveniristici contorni di una città in movimento, ha proposto un modello d’allestimento, con libretto originale, che omaggia le storie della danza e anche il balletto italiano, celebre per virtuosismo e vigore. Al centro, le musiche di Alexey Shor, acclamato compositore ucraino oggi residente negli Stati Uniti, che con i suoi concerti per pianoforte ha dato il via alla creatività di Ventriglia, già noto per l’instancabile attività d’autore, oltre che di direttore artistico di grandi ensemble (dal MaggioDanza al Royal New Zealand Ballet e al Ballet Nacional Sodre, attualmente alla guida del Sydney Choreographic Centre).
L’idea drammaturgica e coreografica si sviluppa intorno alle fiabe più celebri dell’infanzia, classici della letteratura e del balletto, qui eccezionalmente “raccordati” da un comune personaggio, White Rabbit (ispirato al “Bianconiglio” di Lewis Carroll), inedito innesco e soluzione dell’inarrestabile trama. Nella sua corsa contro il tempo, incontrerà principi e principesse, tra i buoni e i cattivi di “mille racconti”, in un vortice di passi e di note in cui sembrerà prendere vita l’immaginario fantastico collettivo. La scarpetta di Cenerentola, persa nelle prime scene dalla fanciulla a palazzo, costituirà nei successivi quadri una tangibile promessa di felicità: un traguardo visibile ma lontano, pronto a svelarsi solo al termine di un avventuroso viaggio.
In due atti e quindici scene (con prologo e finale, al centro di un bosco incantato), Ventriglia accompagna il pubblico in un mondo di meraviglie, tenendo saldo il bandolo registico e alternando, con ordine, scene di pas de deux e di ensemble. Dotato di un vocabolario coreografico (di matrice classico-accademica) estremamente ampio, è in grado di pennellare le scene con maestria, costruendo sequenze differenziate secondo i caratteri dei personaggi e senza rinunciare a passaggi tecnicamente e stilisticamente complessi. Fedele all’intenzione di omaggiare il balletto, lascia cogliere indizi e citazioni da grandi classici (Il lago dei cigni, Giselle, Il Corsaro e altri), siglando il materiale coreografico con un segno ingegnoso e pieno, frutto di incontenibile estro.
Alle atmosfere sognanti del balletto concorrono in modo essenziale i costumi di Roberta Guidi di Bagno: con tessuti colorati e preziosi, ampie gonne danzanti e copricapi, disegna i contorni degli abitanti del fantastico mondo, riuscendo a richiamare, con studiati dettagli, le caratteristiche di ogni singolo personaggio, da Alice a Cenerentola, da Bella ad Aladino. Fanno da sfondo, tra gli alberi e una piccola porta laterale (a ricordarci il passaggio dalla realtà al sogno e dalla vita al teatro), una serie di proiezioni in ampio schermo che dipingono terre lontane, interni dorati e cieli di neve (lighting design di Valerio Tiberi). Qualche lieve incertezza nasce soltanto, a tratti, per il ritmo concitato della corposa struttura coreografico-musicale che, pur perfettamente in linea con lo “spirito” del Coniglio Bianco - e, in generale, di un balletto ideato per un pubblico ampio e trasversale - non sempre concede attimi di quiete, che sarebbero invece utili ad assaporare, ancor di più, la concentrata bellezza d’eleganti passaggi di danze e di note.
Non è certo casuale la scelta dei protagonisti, tra étoile, primi ballerine e ballerini di prestigiose compagnie europee, le cui carriere si sono intrecciate negli anni con il percorso professionale di Francesco Ventriglia. A cominciare da Susanna Salvi, étoile dell’Opera di Roma (e agli esordi interprete del MaggioDanza): accanto ad Alessio Rezza, carismatica stella della compagnia capitolina, interpreta in A Thousand Tales la bianca Odette di un inqueto Lago, prigioniera del malvagio Von Rothbart. Nel secondo atto si trasforma in Jasmine, sinuosa e “volante” accanto al temerario Aladino/Rezza. Le due étoile non smentiscono, sul palcoscenico di Dubai, le caratteristiche che li hanno resi beniamini del pubblico italiano: risoluti, musicali, catturano lo sguardo con raffinato virtuosismo, onorando una coreografia dagli impegnativi accenti.
Delicata, dal volto d’intensa bellezza, Anna Chiara Amirante, étoile del San Carlo di Napoli, è perfetta Cenerentola accanto al suo Principe, Alessandro Staiano, porteur di nobile presenza e dall’accogliente abbraccio, applaudito anche nei lunghi assoli in cui sfoggia una cristallina tecnica di grandi salti e tour. E ancora, l’armoniosa Giada Rossi, oggi prima ballerina a Madrid, dal movimento “vellutato”: luminosa, in particolare, nel quadro de La bella e la bestia – vera perla coreografica, per musicalità e modernità d’intreccio – con l’aitante Alessandro Riga, ballerino dal gesto gentile e dall’atletico passo. Brilla nel ruolo di White Rabbit (alter ego, per alcuni versi, dello stesso Ventriglia) il ballerino spagnolo Mario Galindo, talento raro, impegnato in sequenze di grande difficoltà tecnica eseguite con assoluta disinvoltura.
Ben si accorda alle scene di pas de deux il Corpo di ballo del Ballet Nacional Sodre, composto da danzatori dal piglio fiero e vivace, tra i quali si distinguono Gabriela Fletcha (Regina di Cuori) e Melissa Oliveira (Aurora). E non mancano momenti esilaranti, come la scena delle sorellastre di Cenerentola, il Gatto con gli stivali “ladro” di scarpette e la Regina rossa pronta a “tagliare teste”. Il pubblico di Dubai, ampiamente internazionale e accorso numeroso alle due recite in programma, ha applaudito con entusiasmo (anche a scena aperta) tutti i protagonisti, testimoniando il felice esito di una grande produzione (Samit Event Group), in un luogo del mondo che si proietta al futuro portando con sé le suggestioni e le potenzialità di nuove forme di balletto. Successo per Francesco Ventriglia, sensibile autore che ci auguriamo di rivedere presto anche sulle scene italiane.
Lula Abicca