Italo Moscati PIER PAOLO PASOLINI. VIVERE E SOPRAVVIVERE Lindau, Torino, pp.277, € 22.00 (CINEMA - Alberto Pesce)
Pier Paolo Pasolini. Vivere e sopravvivere: a decennale scansione dopo Pasolini e il teorema del sesso (1995) e Pasolini Passione (2005) in terza battuta Italo Moscati così titola e perfeziona vita e opere di un poeta-scrittore-regista tra ideologia e passione di stupefacente fecondità, sempre in divenire, mai placato, come il corvo del suo Uccellaci e uccellini figlio della coscienza e del dubbio, capace di autosuggestioni polivalenti,che trovano ispirato "spunto di partenza" in quella "passione - con la p minuscola - del cinema, la sua crocifissione" che nel 1962 è La ricotta. Con una prosa, come è suo stile, carezzevolmente avvincente, quella di Moscati, quasi "spiandolo attraverso contatti, azioni, scritti, film" è una ricognizione che cronologicamente si distende a tutto campo, per giunta di continuo sondando in profondità contesti politici, religiosi, socioculturali prospetticamente analoghi od opposti, aprendosi anche a chiarire fondali non importa se in un meandrico altrui e altrove. Tutto, però, finisce per giostrare da quel concentrato di "utopie" che fu il 1968. Per Pier Paolo da Casarsa, dopo essere stato "pellegrino" in un'India da "lietezza cristiana", in Africa con "selvaggia verità dell'orrore che si convertiva in verità spirituale", negli Stati Uniti "alla vigilia delle grandi cose", vi si concentrava palingenetica ricerca d'armonia "anima e Tetis", spirito e corpo. Specie in quell'estivo rimpallo dal giugno di Pesaro, "nuovo cinema" e "piccolo crogiolo di miti rivoluzionari" all'agosto di Venezia tensivamente striato tra assillo contestativo e voglia schermica del suo Teorema, lo macerava quella sospesa "ambiguità" che per Moscati, e in traguardo analiticamente lo delinea,. era specchio di una temperie di "inganno magico" che Pasolini aveva in trasparenza già intuito ed esorcizzato con La ricotta.
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