Luigi Abiusi (a cura di), con postfazione di Roberto Silvestri IL FILM IN CUI NUOTO E' UNA FEBBRE. "10 REGISTI FUORI DAGLI SCHERMI" Caratteri Mobili, Bari, Euro 15.00, pp. 163
Sono autori contemporanei "dispersi" quelli allineati sotto un rastremato verso di Ulrike Draesner, "invisibili" al mercato delle nostre sale, ma degni di più attenta conoscenza. Dall'Argentina Lisandro Alonso, per Luigi Abiusi tra riflessioni alla Bazin, Derida, Deleuze, Merleau-Ponty, "dentro quell'oltranzismo" che è "scoperta di nuovi territori, altre zone di enunciabilità". Dalla Thailandia Apichatpong Weerasethakul, per Massimo Causo con quella onirica forza d'immaginario che è "cognizione incognita della trasparenza del tempo reale". Dalle Filippine Lav Diaz di cui Giampiero Raganelli coglie articolato discorso sull'identità nazionale della sua gente. Dagli USA non solo l'indipendente Kelly Reichhardt, che Sara Sagrati percorre lungo svolte maturative cui non è estraneo l'incontro con lo scrittore Jonathan Raymond, anche il francese hollywoodiano Michel Goundry, per Grazia Paganelli, soprattutto nei video, di "gioiosa visionarietà" . Anche in Europa è panorama di "dispersi", o quasi. Dalla Francia Olivier Assayas, di cui Simone Emiliani ama cogliere anche cromatismi, nero di Desordre, Clean e Irma Vep, blu di Contro il destino, L'eau froide e Fin aout, début septembre, giallo-rosso di Les destinées sentimentals, verde di L'heure d'été, grigio-marrone di Carlos, bianco di Demonlover. E francese è anche Bruno Dumont con un cinema, per Giulio Sangiorgio, "tempio oscuro dove celebrare devotamente un culto ateo". Se greco è Yorgos Lanthimos nei film con potere forte di "governare la morte" (Michele Sardone), e austriaco Ulrich Seidl, per il quale "la pornografia, presente in massicce quantità, è chiave di lettura del contemporaneo" (Matteo Marelli), italiano è Davide Manuli, per Gemma Adesso "un alieno", cui è catartico rovello "abolire la narrazione, fare a pezzi il corpo dell'immagine".
Alberto Pesce
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